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Cassazione: lo smart working è un diritto dei lavoratori invalidi

Cassazione: lo smart working è un diritto dei lavoratori invalidi

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di Mario Giorgianni

La Corte di Cassazione ha emesso il 10 Gennaio 2025 una sentenza che sancisce il diritto dei lavoratori invalidi a lavorare in Smart working. Il Giudice di legittimità ha applicato il concetto di accomodamento ragionevole. Tale concetto sotto intende le modifiche e gli adattamenti necessari ed appropriati che non impongono un onere sproporzionato o eccessivo, per garantire alle persone con disabilità la possibilità di svolgere le proprie mansioni senza subire svantaggi rispetto ai colleghi non disabili. Tali misure comprendono modifiche dell’orario lavorativo, dell’ambiente di lavoro o anche la possibilità di lavorare da casa. Tale principio era già stato enunciato dalla direttiva 2000/78/CE e ripreso da varie norme italiane tra cui la recente art 17 del D.lgs n. 62 del 3 maggio 2024.Tale decisione ha un importanza notevole perché riconosce che il lavoro agile è un diritto del lavoratore diversamente abile. E’ chiaro anche pero’ che esistono attività lavorative in cui lo Smart working non è applicabile (ad esempio muratore, infermiere etc). Ma sancisce l’obbligo per i datori di lavoro di interrogarsi sulla opportunità di individuare modalità alternative per il rispetto delle esigenze del lavoratore disabile.

Fonte: tutto lavoro 24