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dr. Angelo PETRUNGARO
Presso la caserma “Emilio AINIS”, sede del 24° Reggimento Artiglieria Terrestre “Peloritani”, in Messina, si è svolta la cerimonia per la Festa dell’Arma di Artiglieria alla presenza del Comandante e del vice Comandante del Distaccamento, rispettivamente Ten. Col. Letterio FRISONE e Ten. Col. Corrado DI BARTOLO. Presenti le Associazioni di Artiglieria di Messina e provincia con i relativi Labari. Tra gli invitati il Gen. B. Giuseppe BRIGUGLIO Presidente UNUCI Messina, il Gr. Uff. Dr. Angelo PETRUNGARO Presidente della Sezione di Messina dell’Associazione Nazionale della Sanità Militare Italiana e il Cap. Cav. Giuseppe PALOMBA.
L’Arma di Artiglieria festeggia la battaglia vittoriosa contro l’ultima grande offensiva sferrata dall’esercito austroungarico il 15 giugno del 1918 durante la prima Guerra Mondiale. Gli Austriaci, memori dell’offensiva andata a buon fine a Caporetto, si prefiggevano il completo sfondamento del fronte italiano, ma si scontrarono contro l’artiglieria italiana che, prevedendo i loro attacchi al mattino seguente, anticipò l’azione di fuoco sul Monte Grappa e Sull’Altopiano dei Sette Comuni a subito dopo la mezzanotte, facendo perdere loro l’orientamento, tanto che si verificò da parte di molti soldati austriaci l’abbandono dei fucili e la fuga. La mattina del 15 giugno gli Austriaci ugualmente riuscirono a conquistare il Montello e il paese di Nervesa, ma la loro avanzata fu arrestata dalla possente controffensiva italiana supportata dalla Regia Aeronautica che ebbe una vittima eccellente, infatti abbattuto con il suo aereo moriva il Maggiore Francesco BARACCA.
Anche passerelle sul Piave in piena avevano gettato gli Austriaci per assicurarsi il rifornimento di armi e viveri, ma esse, venendo incessantemente bombardate, li costrinsero a ritirarsi oltre il Piave. Un fatto che commuoveva gli artiglieri era che dall’altra parte del fronte i contadini portavano secchi d’acqua per raffreddare le bocche da fuoco dei cannoni. Tutto questo mutò la grande offensiva austriaca in una vera e propria disfatta e per il Regio Esercito fu la premessa per la vittoria dell’Italia a Vittorio Veneto.
La battaglia del 15 giugno da parte dell’Artiglieria italiana venne soprannominata dal poeta Gabriele D’Annunzio la “battaglia del Solstizio” e inneggiata il 9 agosto 1918 dai manifestini gettati su Vienna dagli aeroplani pilotati dallo stesso poeta. L’attuale Capo di SM dell’Esercito Gen. C.A. Salvatore FARINA, nel suo messaggio di auguri, colloca l’Artiglieria “tra le componenti più moderne e tecnologicamente avanzate dell’Esercito” e ne apprezza l’impegno all’Estero e in Patria. La cerimonia si è conclusa con la deposizione di una corona d’alloro al monumento ai Caduti sulle note del Silenzio della Banda della Brigata Meccanizzata “Aosta”.