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Fine vita: la Fnomceo incontra Marco Cappato

Fine vita: la Fnomceo incontra Marco Cappato

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Un incontro all’insegna del dialogo: è quello che si è tenuto ieri pomeriggio presso la sede della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo) tra l’Esecutivo (presenti il Presidente Filippo Anelli, il Vicepresidente Giovanni Leoni, il Segretario Roberto Monaco) e Marco Cappato, insieme a Luigi Montevecchi, dell’Associazione Luca Coscioni. Argomento: il fine vita e le ripercussioni della recente sentenza della Consulta che – chiamata a esprimersi sulla questione di legittimità costituzionale sollevata proprio nel corso del processo a Cappato sull’accompagnamento del Dj Fabo in una clinica svizzera specializzata in suicidio assistito – ha stabilito che non è sempre punibile chi aiuta un’altra persona a morire.

“La sentenza va rispettata: questo è il punto fermo dal quale partire, per poi trovare la giusta collocazione e ruolo della Professione medica in questo processo – commenta il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli -. È chiaro che va tutelata la dignità del malato e il principio di autodeterminazione del cittadino, così come è altrettanto chiaro che non va forzata la coscienza del medico, che affonda le sue radici in un sentire che dura da millenni”.

Analogamente a quanto avviene per i processi di cura, bisogna ragionare in termini di equipe multidisciplinari, che, rispettando le sensibilità e la deontologia delle diverse Professioni, assicurino al cittadino i suoi diritti” spiega.

“Siamo felici del canale di dialogo aperto con l’incontro di oggi – afferma Marco Cappato -.  È fondamentale che scelte così importanti, che riguardano le fasi finali della vita, siano improntate al massimo di libertà e responsabilità individuale e, al tempo stesso, al massimo di supporto da parte di professionisti che mettono le proprie competenze al servizio dei cittadini e delle loro libere determinazioni”.

“È dunque importante che i medici possano, nelle diverse impostazioni culturali presenti all’interno della categoria, agire senza forzature in alcuna direzione, collaborando con le altre professionalità coinvolte e rispettando l’autodeterminazione del paziente – continua -. L’autodeterminazione andrà comunque garantita nell’applicazione concreta della nuova normativa emanata dalla Corte costituzionale, a nostro avviso modificando il Codice deontologico medico così come già avvenuto in passato nel rispetto delle rinnovate sensibilità e valutazioni giuridiche”. 

Aspettiamo di leggere la sentenza, per poi fissare un secondo incontro e definire insieme, anche ascoltando altre ‘anime’ della società civile, un punto di equilibrio tra tutte le legittime istanze e diritti – conclude Anelli-. Quel che è certo è che noi medici non abbandoneremo i nostri malati, neppure in questi momenti estremi. Allo stesso modo, come Fnomceo, Ente sussidiario dello Stato, non derogheremo alla nostra responsabilità di trovare soluzioni che contemperino tutti i diritti costituzionalmente protetti, dei quali la Legge ci nomina garanti”.