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“Il Parkinson è una delle malattie più insidiose e silenti e quando esplode è un grande problema dal punto di vista terapeutico e gestionale. Per questo l’attenzione mondiale su questa patologia è massima. Non è una malattia preoccupante in termine di numeri, ma è opportuno riflettere sull’evoluzione e organizzazione delle cure e sulle possibilità riabilitative che oggi abbiamo a disposizione. La conoscenza, la cultura e la tecnologia sono strumenti con i quali rispondiamo alla malattia di Parkinson che, purtroppo, non è ancora guaribile, ma sulla quale i progressi sono notevoli”. A dirlo e’ stato Dino Bramanti, direttore scientifico dell’Irccs Centro neurolesi ‘Bonino Pulejo’ di Messina, durante il convegno ‘Quando il gioco si fa duro: strategie terapeutiche e riabilitative del paziente con Parkinson in fase complicata’, che si e’ svolto a Messina, la due giorni di approfondimento sulla malattia di Parkinson, in occasione della ‘Giornana nazionale 2019’ dedicata alla malattia, che si è svolta ieri. Al centro dell’incontro, promosso dal Centro ‘Bonino Pulejo’, con il patrocinio del Comune di Messina, della Camera di Commercio di Messina e dell’Associazione italiana donne medico, le strategie terapeutiche e le nuove tecnologie riabilitative virtuali. I lavori del convegno sono stati introdotti dal direttore generale dell’Irccs ‘Bonino Pulejo’ Vincenzo Barone e dal direttore sanitario, sempre dell’Ircss, Giuseppe Rao.
“Sono migliaia i malati di Parkinson in Sicilia – ha rammentato Silvia Marino, neurologo del’Ircss Centro Neurolesi Bonino Pulejo -. Si tratta di una patologia altamente invalidante per il paziente e impattante anche per le famiglia o per chi se ne prende cura. Voglio dare, però, un messaggio di speranza – prosegue Marino – oggi abbiamo numerose terapie che riescono a ridurre e rallentare la progressione della malattia, se diagnosticata in tempo. E la diagnosi tempestiva è un passaggio importante: come importante è la rete che va fatta per combattere il Parkinson a partire dai centri di riferimento che se ne occupano sul territorio, i medici di base e di medicina generale”.
Il convegno che si è articolato in tre sessioni, mattina e pomeriggio, ha analizzato, in particolare, la fase più avanzata e complicata della malattia e i suoi molteplici aspetti. Per tali motivi le relazioni hanno coinvolto l’insieme delle figure professionali fondamentali e di riferimento per la cura e l’assistenza dei pazienti affetti da Parkinson.
Un focus, poi ha riguardato, l’utilizzo della innovativa MRgFus, una tecnologia che è in dotazione in Italia all’Irccs Neurolesi ‘Bonino Pulejo’ e in soli altri quattro centri della Penisola. “L’MrgFus – spiega il neurologo dell’Ircss di Messina Giuseppe Di Lorenzo – utilizza ultrasuoni focalizzati, guidati dalla risonanza, che creano delle lesioni (ustioni) all’interno del cervello in zone da noi controllate e queste lesioni migliorano dei sintomi del Parkinson. Questa tecnica ci darà la possibilità anche in futuro di trattamenti ancora migliori”.
I neurochirurghi Angelo Lavano e Domenico La Torre, rispettivamente ordinario e associato di di Neurochirurgia all’Università degli Studi ‘Magna Graecia’ hanno fatto il punto sui trattamenti chirurgici per il Parkinson: in particolare la Dbs, Stimolazione cerebrale profonda (Dbs) per il trattamento dei disordini del movimento. La Dbs prevede in ogni caso l’effettuazione di un piccolo foro all’interno del cranio e l’introduzione di elettrodi nell’encefalo, anche se i nuovi sviluppi prevedono l’uso degli ultrasuoni focalizzati.
In contemporanea, nella sede del Caren Lab dell’Irccs Bonino Pulejo, in contrada Casazza, si è tenuto un simposio internazionale per approfondire l’uso delle avanzatissime tecniche e tecnologie riabilitative virtuali presenti nella struttura. Qui il confronto è stato tra esperti mondiali, provenienti da Stati Uniti, Gran Bretagna, Olanda e Austria. Ad aprire il simposio, in video conferenza, i saluti del direttore amministrativo dell’Irccs di Messina, Maria Felicita Crupi, mentre i lavori sono stati coordinati dalla dottoressa Emanuela Mazzon, responsabile di Neuroimmunologia, Neurologia sperimentale e Biologia molecolare del Centro Neurolesi.
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