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Dall’Associazione Italiana di Radioterapia e Oncologia clinica le raccomandazioni aggiornate per garantire essenzialità, equilibrio e appropriatezza delle pratiche cliniche, su impulso dell’associazione Slow Medicine e del progetto Choosing Wisely Italy, che ha l’obiettivo di favorire il dialogo dei medici e degli altri professionisti della salute con i pazienti e i cittadini su esami diagnostici, trattamenti e procedure a rischio di inappropriatezza, per giungere a scelte informate e condivise. Un approccio coerente con gli obiettivi della radioterapia oncologica, disciplina che negli ultimi anni ha avuto una grandissima accelerazione tecnologica che permette oggi un utilizzo mirato e personalizzato della terapia radiante.
Le nuove raccomandazioni di AIRO sulle pratiche a rischio d’inappropriatezza di cui medici e pazienti dovrebbero parlare:
· non definire un programma terapeutico che comprenda la radioterapia senza che l’oncologo radioterapista sia coinvolto fin dall’inizio (e cioè subito dopo la diagnosi della malattia) nella definizione del programma stesso;
· non raccomandare l’impiego di tecniche o apparecchiature radioterapiche “speciali” senza un parere motivato dell’oncologo radioterapista;
· non trascurare di privilegiare, dove esistono le evidenze scientifiche, schemi di trattamento radioterapico ipofrazionato;
· non utilizzare, per quanto possibile, trattamenti radioterapici prolungati a fini sintomatici palliativi ed in persone malate con aspettativa di vita ridotta;
· limitare gli esami strumentali nelle forme di neoplasia prostatica e di neoplasia mammaria in fase iniziale a basso rischio di metastasi e limitare l’utilizzo dei marcatori tumorali nelle forme iniziali di neoplasia mammaria.