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“Accogliamo con favore l’apertura dell’Agenzia italiana del Farmaco alla prescrizione diretta, da parte dei medici di medicina generale, dell’antivirale Paxlovid. Si tratta di una misura che permetterà ai pazienti che ne hanno i requisiti di accedere alle terapie nei tempi previsti per ottenerne i benefici. Ringraziamo il Ministro della Salute Roberto Speranza, il Direttore dell’Aifa, Nicola Magrini, e tutta la Commissione Tecnico-Scientifica, che oggi è chiamata a decidere, per aver accolto i suggerimenti dei medici, volti a migliorare l’uguaglianza nell’accesso alle cure e l’efficacia di questi trattamenti”.
Così il Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, nel giorno in cui la Commissione Tecnico Scientifica dell’Aifa, in riunione straordinaria, valuterà e probabilmente approverà il piano terapeutico per la prescrizione dell’antivirale Paxlovid da parte dei medici di medicina generale.
“Questi farmaci hanno infatti dimostrato una buona efficacia se utilizzati in soggetti adulti che non necessitano di ossigenoterapia supplementare e che presentano un elevato rischio di sviluppare una forma severa di COVID-19 – spiega -. Condizione necessaria è, però, che siano somministrati nei primi cinque giorni di malattia. Per questo abbiamo proposto di velocizzare l’iter, che prevedeva ora la segnalazione dei pazienti eleggibili da parte del medico di famiglia o delle Usca allo specialista dei Centri individuati dalle Regioni, la prescrizione da parte dello specialista stesso, la dispensazione nelle farmacie ospedaliere. Affidare la prescrizione ai medici di medicina generale significherà portare il farmaco laddove serve, al letto del paziente, nei tempi previsti. Sosteniamo quindi con favore tutti quei processi che implementino i servizi ai cittadini, facilitando il più possibile l’accesso ai farmaci necessari ed appropriati”.
“La finalità che il Servizio sanitario nazionale si propone affidando ogni cittadino al suo medico di famiglia, da lui liberamente scelto, è proprio quello di una presa in carico che risponde ai valori della prossimità, continuità, fiducia – conclude Anelli -. Il medico di famiglia conosce i suoi pazienti.
È il professionista che, come e più di tutti, può garantire l’appropriatezza prescrittiva, che nasce dal coniugare gli aspetti clinici della visita e della relazione di cura con le evidenze scientifiche, che si apprendono e perfezionano durante il percorso di formazione e di aggiornamento continuo”.
Ufficio Stampa Fnomceo