Views: 45
E sui contratti a termine ai medici abilitati: “Non abbandoniamoli, sia assicurata una borsa di Specializzazione o per la Medicina generale”
“Buona l’idea di destinare uno stanziamento pari all’8% del Pil al Fondo sanitario nazionale, ma non basta: vincoliamolo per investire sul personale dipendente e convenzionato e per ottimizzare la programmazione”.
Così il presidente della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, commenta e rilancia una proposta presentata oggi sulle pagine de Il Sole 24 Ore da Giovanni Migliore, presidente della Federazione italiana Aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso). Tre i punti: oltre allo stanziamento dell’8% del Pil per la spesa sanitaria, l’eliminazione dei tetti di spesa per il personale e, infine, la possibilità di assumere, in via temporanea, i medici abilitati e gli specializzandi con contratti libero-professionali.
“L’aumento del Fondo sanitario nazionale non può che trovarci d’accordo – commenta Anelli – ma va condizionato all’investimento sul personale. Il rischio, altrimenti, è che finisca tutto in beni e servizi, con nuovi appalti dei quali non abbiamo bisogno. Serve invece puntare sul personale, per assumere medici, infermieri, tecnici e tutti i professionisti sanitari di cui il Servizio sanitario nazionale ha bisogno; per adeguare le remunerazioni agli standard europei; e per mettere in atto una programmazione adeguata. Che non significa soltanto una corretta individuazione dei fabbisogni a 9-11 anni, tanto dura il percorso di studi di un medico, per gli specialisti e a scadenze più brevi per gli altri professionisti. Significa anche definire il numero dei posti letto e gli standard per posto letto: quanti specialisti, quanti infermieri e così via. Significa, in altre parole, rivedere il DM 70, sull’assistenza ospedaliera, alla luce delle mutate esigenze assistenziali della popolazione”.
“Sì anche all’eliminazione dei tetti di spesa per il personale, via già intrapresa dall’attuale Governo, che deve essere portata a compimento senza timidezze – conclude Anelli -. Per quanto riguarda la possibilità di contrattualizzare i medici laureati e abilitati, può essere una soluzione, in via straordinaria, per tamponare la carenza di specialisti, ma non deve in alcun modo tradursi in uno sfruttamento dei giovani, assunti per due-tre anni e poi abbandonati, senza un lavoro e senza un titolo. A questi colleghi deve essere assicurata, per legge, una borsa di Specializzazione nella branca in cui saranno impiegati, anche per non disperdere le competenze acquisite, o un posto al Corso di formazione specifico per la Medicina generale”.
Ufficio Stampa e Informazione FNOMCeO