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“Il problema non è tanto la formazione di pochi medici in Italia, quanto la loro fuga all’estero”. È fondamentale adeguare le retribuzioni per evitare di diventare “il paese che forma medici per tutti gli altri Stati d’Europa”. Tuttavia, nella recente Manovra, “il governo prevede solo 17 euro di aumento al mese per i medici”. Così ha commentato Filippo Anelli, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo).
In Italia esiste un problema di programmazione legato al fabbisogno di medici, ma soprattutto è cruciale evitare che questi professionisti emigrino in Paesi vicini dove le retribuzioni sono significativamente più elevate. “Recentemente, una giovane oculista mi ha contattato chiedendo consiglio: ‘Mi hanno offerto un lavoro a Marsiglia con uno stipendio di 1300-1800 euro al giorno, cosa dovrei fare?'”, ha raccontato Anelli.
“Il mercato del lavoro è ormai europeo, e riteniamo sia necessario quantomeno parificare le retribuzioni tra i vari Stati”. Riguardo all’eliminazione del test di ingresso per Medicina, Anelli avverte che potrebbe rendere difficile la formazione. Una soluzione migliore sarebbe puntare su una selezione basata sull’interesse reale degli studenti, grazie a una sperimentazione già in corso.
“Oggi – ha spiegato – circa 50.000 ragazzi in 300 licei italiani si preparano per Medicina. Questa sperimentazione dura da 10 anni e gli studenti che vi partecipano superano il test con una percentuale maggiore rispetto agli altri. Inoltre, hanno un vantaggio importante: conoscono bene il lavoro che andranno a svolgere, il che favorisce una scelta consapevole e riduce il rischio di abbandono”.