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L’emendamento Campari, confluito all’interno del maxiemendamento al Decreto Scuola approvato giovedì 28 maggio dall’Aula del Senato e che dovrà essere convertito in legge entro il 7 giugno, ha previsto che i 50 crediti ECM da acquisire per l’anno 2020 da medici, odontoiatri, infermieri e farmacisti in qualità di dipendenti delle aziende ospedaliere, delle università, delle unità sanitarie locali, sono considerati già maturati da tutti quei professionisti che hanno fronteggiato l’emergenza Covid-19, continuando a svolgere la propria attività professionale.
Ha dichiarato il senatore parmigiano Maurizio Campari (Lega) che ha presentato l’emendamento, “La 7° Commissione “Istruzione pubblica, beni culturali” del Senato ha infatti parzialmente accolto la mia proposta che prevedeva di premiare con crediti formativi chi ha continuato a lavorare in ambito medico durante nei mesi della crisi coronavirus e permetteva l’abilitazione diretta alla professione gli iscritti all’esame di Stato per diverse categorie professionali come psicologi e farmacisti
“. “L’emendamento “Campari” al Decreto 8 sulle “Misure urgenti sulla regolare conclusione e l’ordinato avvio dell’anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato”, che riguarda i dipendenti delle aziende ospedaliere, delle università, delle unità sanitarie locali, delle strutture sanitarie private accreditate o come liberi professionisti, è stato fatto proprio dalla Commissione il 28 maggio ed è diventato parte integrante del provvedimento su cui il Governo ha messo la fiducia. Conseguentemente non potrà più essere modificato senza far decadere il provvedimento stesso
“.
“L’emendamento originario – ha aggiunto Campari – era più ampio e prevedeva l’assolvimento degli obblighi di formazione per tutto il triennio e garantiva anche l’abilitazione diretta alla professione per diverse figure professionali come quella degli psicologi limitatamente agli esami di Stato di quest’anno. Purtroppo, per ottenere l’approvazione della maggioranza, è stato ridimensionato”.
Si tratta comunque di un forte segnale di gratitudine della comunità verso chi se ne è preso cura in questi mesi difficili di emergenza, mettendo il bene comune davanti al rischio della propria salute.