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Facendo seguito a multiple sollecitazioni da parte di Aziende Sanitarie della Provincia desidero, non senza un profondo disagio, inviare un messaggio per sollecitare una attenta riflessione e attenzione a tutti colleghi, soprattutto quelli impegnati in prima linea sul fronte dell’emergenza COVID al fine di evitare occasionali indisposizioni che in tempi di ordinarietà costringerebbero all’assenza dal lavoro. Poiché al momento siamo in guerra contro il virus e la presenza di ciascuno di noi, attivi sul campo, è indispensabile per non lasciare il posto di lavoro scoperto e non gravare sulle spalle di chi resta in servizio già oberato dai pesanti carichi di lavoro.
Capisco che i continui tagli ai finanziamenti della sanità degli ultimi anni hanno determinato una pesante situazione organizzativa nel sistema sanitario con conseguente sovraccarico di impegni e responsabilità soprattutto su chi è in prima linea. E comprendo anche che le amministrazioni e la politica in generale non hanno dimostrato benevolenza nei confronti della nostra professione non riconoscendoci quel ruolo e quel peso che avrebbero dovuto. Ma questa è un’altra storia che affronteremo a tempo debito nei confronti di chi ci ha inizialmente elogiato dimostrandoci a parole riconoscenza osannandoci spesso ipocritamente lasciandoci senza DPI e risorse in grado di contrastare in sicurezza ed efficacemente la pandemia. Ma è anche vero che, nell’interesse dei pazienti e di tutta la classe medica, è proprio in questo momento che si sente sempre più forte la necessità di dimostrare la propria capacità nello svolgimento del proprio ruolo e lo spirito di appartenenza alla categoria per un obbligo morale e non corporativistico.
Un secondo appello intendo rivolgerlo ai Medici di Medicina Generale invitandoli ad una maggiore attenzione nella compilazione dei certificati di malattia cercando di attenersi scrupolosamente, come hanno sempre fatto, alle norme di legge e a svolgere con maggiore decisione, il proprio ruolo di attento consigliere di chi, affetto da malesseri potenzialmente superabili con rimedi in grado di attenuare la patologia presentata, possano evitare l’assenza dal posto di lavoro per quanto sopra detto.
La registrazione di numerose indisposizioni avvenute quasi in contemporanea, hanno fatto ipotizzare malevolamente, a diverse amministrazioni sanitarie, una azione coordinata e organizzata che sono certo è da attribuire più al caso che alla volontà. Ma è dimostrando il nostro coraggio nello svolgimento della nostra professione che attesteremo con orgoglio e dignità la nostra capacità di rispondere in maniera efficace alle difficoltà del particolare momento di crisi.
Concludo questa mia fraterna esortazione con un particolare richiamo a quello spirito di appartenenza che ci deve guidare nella scelta di trascurare quelle occasionali indisposizioni che, in tempi normali, ci farebbero assentare dal lavoro. Perché questi non sono tempi ordinari, ma ci troviamo a combattere contro un potente nemico invisibile verso il quale è indispensabile la presenza, l’impegno ed il sacrificio incondizionati da parte di ciascuno di noi.
Grazie per l’attenzione
Giacomo Caudo