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Tempi di attesa molto lunghi nelle strutture pubbliche e problemi di budget negli studi di radiologia convenzionati, rendono difficile l’accesso alle prestazioni diagnostiche per i pazienti oncologici in Sicilia.
A sollevare la delicata tematica, l’ASSOCENDIS (Associazione Studi Radiologici Convenzionati Siciliani) che propone alla Regione di scorporare dal budget dei privati le prestazioni oncologiche, in quanto considerate “salva vita” alla stregua delle prestazioni di nefrologia, dialisi e radioterapia. Inoltre, si chiede la creazione di una rete che coinvolga anche gli specialisti convenzionati presenti sul territorio, a patto che essi effettuino prestazioni di alta qualità, sia in termini tecnologici sia di affidabilità, previo controllo dei requisiti da parte delle istituzioni. Questo programma pionieristico potrebbe rappresentare un progetto pilota per la Regione Siciliana.
«Nelle strutture pubbliche vi sono lunghissimi tempi di attesa per accedere agli esami diagnostici, mentre per gli studi di radiologia è stato fissato un budget massimo, raggiunto il quale possono erogare soltanto prestazioni a pagamento. A farne le spese è sempre il paziente che ha difficile accesso agli esami diagnostici. Ciò rappresenta un grave problema, soprattutto per i pazienti oncologici che sono costretti ad aspettare, diminuendo sensibilmente le proprie possibilità di sopravvivenza, oppure effettuare l’esame a pagamento» ha denunciato il radiologo Filippo Iannelli, Presidente di ASSOCENDIS, durante un confronto organizzato dall’associazione a Barcellona Pozzo di Gotto.
Fortemente voluto dal dottore Iannelli e dall’oncologo Pietro Gambadauro, in forze presso l’UOC di Oncologia dell’Ospedale “Papardo” di Messina, l’incontro ha visto la presenza del professore Vincenzo Adamo, in qualità di referente della “Rete Oncologica Siciliana”, e dei deputati regionali Pino Galluzzo (Deputato all’Ars di “Diventerà Bellissima” e componente della Commissione Sanità) e Antonio Catalfamo (Capogruppo della “Lega” all’Ars).
In questa occasione, il professore Adamo ha rimarcato come tale ritardo nell’esecuzione di esami diagnostici sia un danno per il paziente, perché non si riesce a valutarne la risposta terapeutica, andando a gravare così anche sul Sistema Sanitario Nazionale.
Il dottore Gambadauro ha invece posto l’accento sul ritardo inaccettabile a cui vengono sottoposti i pazienti oncologici, soprattutto per quanto riguarda gli esami follow- up di Tac e Risonanza Magnetica con Mezzo di Contrasto.
Gli onorevoli Catalfamo e Galluzzo sono stati invitati affinché possano portare avanti a livello legislativo le istanze che riguardano una importante fetta della popolazione che si trova in una situazione di fragilità a livello sanitario e andrebbe maggiormente difesa e tutelata dal punto di vista economico.
Entrambi si sono detti disponibili a riflettere sulla soluzione della questione. Inoltre, Pino Galluzzo ha proposto un incontro con l’Assessore alla Salute, Ruggero Razza, per chiedere di istituire una commissione tecnica, insieme alla Rete Oncologica Siciliana e ASSOCENDIS, in cui possa essere sviluppato questo progetto.
Comunicato stampa ASSOCENDIS