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di Vincenzo Adamo
Il carcinoma mammario è la forma di cancro più frequente nel sesso femminile. Con 54.976 nuove diagnosi in un anno, questa neoplasia rappresenta il 30,3% di tutti i tumori che colpiscono le donne. (Aiom-AIRTUM2021). Secondo le stime AIRTUM nel 2021 erano attese circa 55.000 nuove diagnosi di carcinoma mammario in Italia, di cui circa il 15-20% (10.000 casi) sono tumori al seno triplo negativo (TNBC).
Ogni anno in Sicilia vengono diagnosticati in media circa 3.500 nuovi casi di tumore della mammella, che si conferma il tumore più frequente nelle donne con una incidenza di 117 nuovi casi ogni centomila. Con D.A n. 1124 del 18 Giugno 2018, è stata istituita la Commissione oncologica senologica siciliana per l’individuazione di correttivi volti al superamento del fenomeno della mobilità extra-regionale nell’ambito della patologia mammaria con il compito, tra gli altri, di definire un PDTA di riferimento. Il PDTA per la gestione delle pazienti con carcinoma mammario è stato pubblicato nel 2019 e si pone come obbiettivo principale la necessità di gestione delle pazienti in maniera multidisciplinare, avvalendosi di Breast Units, istituite con D.A. nel gennaio 2020, composte da figure di medici specialisti di varie branche, che si prendono in carico le pazienti dall’inizio del percorso diagnostico in avanti. L’obiettivo finale di una Breast Unit è di garantire a tutte le pazienti affette da tumore della mammella una medicina personalizzata che tenga conto da un lato delle caratteristiche biologiche del tumore, e dall’altro, dei bisogni della singola paziente, per ottenere come ricaduta la migliore sopravvivenza e qualità di vita dell’individuo.
Tra i tumori della Mammella il sottotipo Triplo Negativo (TNBC) rappresenta la tipologia tumorale più aggressiva e difficile da trattare, forma caratterizzata dalla mancanza dei recettori per gli estrogeni, per il progesterone e per la proteina HER2 e si presenta come una forma aggressiva, spesso recidivante e che va incontro a metastasi precocemente. Molto recentemente si sono resi disponibili nuovi trattamenti che hanno migliorato gli outcome per le pazienti con mTNBC. Nelle linee di terapia avanzate non si registravano novità di rilievo da decenni ed erano disponibili solo monochemioterapie. Esiste un forte bisogno terapeutico in tutte le fasi della malattia triplo negativa ed In questi ultimi anni sono stati fatti molti studi e molti progressi per identificare differenti aspetti molecolari nel sottotipo triplo negativo e questi studi sono racchiusi in tre aree di particolare interesse anche dal punto di vista terapeutico: l’area di ricerca di target di proteine di superfice cellulare o di oncogeni, l’area di ricerca di stimolanti la risposta immune antitumorale, e l’area di ricerca di inibitori di pathways di segnale iperespressi o mutati.
Nell’ambito delle terapie target va segnalao il Sacituzumab govitecan, un anticorpo monoclonale coniugato con un chemioterapico approvato dalla FAD (food and drug administration), da EMA ed a breve disponibile in Italia (in corso approvazione AIFA), risultato uno dei farmaci più interessanti in quest’ultimo periodo nell’ambito della malattia mammaria metastatica triplo negativa. Si tratta di una target therapy di un recettore proteico di superfice il TROP2 espresso nell’88% dei tumori TN. Gli studi di fase 1/2 e quello di fase 3 hanno riportato un incremento della sopravvivenza libera da malattia e della sopravvivenza globale nelle pazienti trattate con il Sacituzumab govitecan rispetto a quelle trattate con terapie convenzionali.
Nell’ambito della moderna immunoterapia gli inibitori dei check-point gestori della risposta immunitaria rappresentano un altro promettente trattamento per il ca mammario metastatico TN. Pembrolizumab ed Atezolizumab sono gli anticorpi monoclonali inibitori del check-point PDL-1 con i migliori risultati ad oggi, il primo approvato dalla FAD, il secondo approvato anche da EMA e di recente ha ottenuto la rimborsabilità dal nostro SSN.
La terza importante area di studio è quella di tipo oncogenico con la ricerca di mutazioni più o meno comuni. Circa 11% dei TNBC possono avere le mutazioni di BRCA1 e di BRCA2 e questi tumori rispondono decisamente meglio alle chemioterapie con sali di platino ed ai più innovativi agenti PARP inibitori e tra questi senza dubbio l’Olaparib, approvato dalla FAD, è il più studiato con dati interessanti non solo nella malattia metastatica ma anche nella fase adiuvante.
I risultati ottenuti in ambito di profilazione genomica sottolineano anche l’importanza della corretta identificazione delle pazienti da sottoporre a test genetico per BRCA1 e 2, che in un’ottica di medicina di precisione, diventerà sempre più necessaria per una puntuale selezione della terapia oncologica per ogni singola paziente.
In conclusione molti passi avanti sono stati fatti anche per il ca mammario triplo negativo, patologia poco responsiva e facilmente resistente alla chemioterapia, e senza dubbio le 3 strade al momento più significative ed interessanti sono quella della immunoterapia con gli antiPDL-1 nella pazienti con elevata positività al PDL-1 e quella con gli inibitori di PARP nella pazienti con BRCA 1 o 2 mutati e quella terapia target con i nuovi ADC farmaci anticorpo coniugati. Di contro però ancora molto va studiato e tentato per la identificazione di un robusto biomarcatore con sicure capacità predittive per questi di trattamento già disponibili ed attivi.
Di ciò si è discusso giorno 13 giugno 2022 in un importante convegno a Messina, Responsabile Scientifico il Prof. Vincenzo Adamo, Coordinatore della rete Oncologica Siciliana, Direttore Scientifico della Oncologia e Referente della Breast Unit dell’A.O. Papardo, in presenza di illustri esperti provenienti dalle realtà oncologiche siciliane delle strutture dedicate al tumore mammario in tutto il suo percorso diagnostico-terapeutico.
Infatti le figure più rappresentative delle Breast Unit Siciliane nella loro espressione ampia ed oggi obbligatoria di multidisciplinarietà, in questa importante giornata scientifica, si sono confrontate non solo con le loro esperienze maturate in questi anni ma soprattutto portando importanti testimonianze sulle innovazioni tecnologiche di diagnostica genomica e molecolare e sulle nuove importanti terapie per il tumore TN anche oggi possibili anche nella nostra realtà siciliana. Infatti il tumore mammario triplo negativo, patologia oncologica fino ad ieri considerata orphan-drug e trattabile solo con la convenzionale chemioterapia del passato, oggi con l’avvento della caratterizzazione biomolecolare e genomica rientra a pieno titolo tra quei sottotipi di tumori mammari che possono e potranno sempre più beneficiare con dati consistenti della cosiddetta terapia target e di precisione.