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di Giuseppe Ruggeri
“Con Notre Dame brucia una parte di noi” questo il commento, a caldo, di Emmanuel Macron dinanzi alle sconvolgenti immagini dell’incendio che, iniziato alle 18.30 di ieri, ha devastato parte della Cattedrale, simbolo della religiosità e della storia di Francia. Le fiamme, divampate su una delle impalcature erette per i lavori di ristrutturazione del tetto della chiesa, si sono rapidamente propagate tanto da provocare il crollo della volta della navata centrale in alcune sezioni e sul transetto dove poggiava la guglia, che ha finito per cedere e precipitare. Il massiccio intervento dei vigili del fuoco (più di quattrocento unità mobilitate sul posto) ha permesso la messa in sicurezza della facciata e dei tesori d’arte contenuti all’interno. L’incendio adesso è spento, ma sussistono seri dubbi sulla futura stabilità della struttura.
Cos’è Notre-Dame per i francesi e per noi tutti? La sua costruzione, durata quasi un secolo – dal 1163 al 1250 – insieme alla sua imponenza e grandiosità ne fanno uno dei più sontuosi monumenti dell’arte gotica in Europa oltre che un autentico gioiello della cristianità. Non a caso, Victor Hugo vi ambientò il suo primo romanzo “Notre Dame de Paris”.
Ambientato nel 1482, il romanzo narra l’intensa storia di Esmeralda e del gobbo Quasimodo durante i tempi feroci dell’Inquisizione. Una descrizione sorprendente che troviamo nelle pagine del libro è proprio quella, straordinariamente profetica, dell’incendio della cattedrale di Parigi. «Il clamore era straziante» scrive Hugo «e tutti gli occhi si erano alzati verso il sommo della chiesa, e ciò che vedevano era straordinario. In cima alla galleria più elevata, più in alto del rosone centrale, c’era una grande fiamma che montava tra i due campanili, con turbini di scintille, una grande fiamma disordinata e furiosa di cui il vento a tratti portava via un limbo nel fumo».
Notre Dame, insomma, rappresenta una vera e propria icona dell’immaginario collettivo che non può mancare nel florilegio di luoghi da visitare nella capitale francese, i quali sono davvero tanti anche se, bisogna dirlo, non raggiungono la pregnanza e la misticità della sua magnifica Cattedrale.
Non vi sono per ora sospetti sull’eventuale matrice dolosa dell’incendio, ma il fatto ha lasciato comunque con il fiato sospeso il mondo intero, mentre le immagini che si sono susseguite in diretta sugli schermi rievocavano, in qualche modo, la tragedia delle Twin Towers.
“La ricostruiremo insieme” ha dichiarato, con emozione, il presidente Macron al popolo francese. E c’è da crederci, perché il popolo francese nutre un forte senso d’appartenenza per la propria storia e le proprie tradizioni che ne costituiscono, da sempre, la ‘grandeur’.
Forse, per certi versi, dovremmo imparare da loro.