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Buone pratiche cliniche per la gestione e presa in carico delle persone con Long-Covid

Buone pratiche cliniche per la gestione e presa in carico delle persone con Long-Covid

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Ad alcuni anni dall’inizio della pandemia da SARS-CoV-2 appare ormai chiaro che per un numero importante di persone colpite da COVID-19 le manifestazioni cliniche non si esauriscono nelle prime
settimane della fase acuta sintomatica, ma possono prolungarsi con un eterogeneo complesso di manifestazioni cliniche subacute e croniche che precludono un pieno ritorno al precedente stato di salute.
Questa condizione di persistenza di sintomi, che può riguardare soggetti di qualunque età e con varia severità della fase acuta di malattia, è stata riconosciuta come una entità clinica specifica, denominata Long-COVID.
Sebbene l’ampiezza dello spettro sintomatologico renda complesso definirne quadro clinico ed epidemiologia, la condizione ha un rilevante impatto clinico sul singolo paziente e genera di riflesso nuove sfide in ottica di sanità pubblica, richiedendo dal punto di vista della presa in carico un approccio multidisciplinare che necessita di appositi provvedimenti e stanziamenti e la creazione di percorsi locali di diagnosi e assistenza dedicati. Nonostante il vasto impatto clinico della condizione, sono ancora largamente incomplete le conoscenze sulla sua frequenza e volume, lo spettro di caratteristiche cliniche con cui si manifesta, gli strumenti ottimali per la sua valutazione e diagnosi. Importanti sembrano essere le
conseguenze neurologiche e cardio-respiratorie, e le donne sembrano essere più colpite degli uomini. Le modalità organizzative per la presa in carico di questa condizione, nonché le modalità di risposta già attuate sul territorio nazionale in termini di creazione di centri di riferimento per la diagnosi e l’assistenza sembrano essere eterogenee, con ampie variazioni a livello regionale [1]. Appare necessario quindi fornire raccomandazioni per la gestione dei pazienti affetti da Long-COVID che possano contribuire a standardizzare le attività dei centri clinici sul territorio nazionale. Un documento dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) pubblicato nel luglio 2021 ha fornito delle indicazioni ad interim sui principi di gestione del Long-COVID [2].
Tuttavia, queste indicazioni devono essere aggiornate in base alle più attuali conoscenze sul tema.

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