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Caso Nemo Sud, Cuzzocrea e Laganga ricostruiscono la storia del centro: “Nessuna esternalizzazione di servizi”

Caso Nemo Sud, Cuzzocrea e Laganga ricostruiscono la storia del centro: “Nessuna esternalizzazione di servizi”

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Dopo l’interrogazione parlamentare di 18 senatori pentastellati che ha destato clamore nei giorni scorsi con diverse dichiarazioni da parte di parlamentari messinesi, intervengono in una nota lunga e approfondita il rettore dell’Università degli Studi di Messina, prof. Salvatore Cuzzocrea e il commissario straordinario dell’A.O.U. Policlinico “G. Martino”, dott. Giuseppe Laganga, per illustrare la storia della costituzione del Centro. Riportiamo integralmente il testo qui di seguito:

“In relazione alle notizie diffuse nelle ultime ore sul Centro Nemo Sud di Messina, come AOU G. Martino e Università degli Studi di Messina riteniamo doveroso intervenire per chiarire in modo esaustivo il percorso che ha portato alla nascita della realtà di Nemo a Messina, descrivendo al tempo stesso le caratteristiche della convenzione che ne disciplina i rapporti. Abbiamo scelto di rispondere oggi per poter riportare con assoluta trasparenza tutte le informazioni in nostro possesso: riteniamo sia doveroso soprattutto per i molti pazienti che in questi anni dal Centro Nemo hanno ricevuto risposte a un loro preciso bisogno di salute e che, di certo, meritano rispetto.
Dagli atti in nostro possesso non risulta che nel luglio del 2009, i vertici aziendali abbiano provveduto ad azzerare i 18 posti letto della riabilitazione aziendale, dal momento che con Delibera del Commissario Straordinario n° 417 del 29/04/2009, l’Azienda procedeva a effettuare una prima rimodulazione dell’assetto organizzativo dell’A.O.U. e che tale deliberazione prevedeva che nell’ambito del DAI di Medicine Specialistiche venisse attivata una U.O.C. di Medicina Fisica e Riabilitativa e Medicina dello Sport, dotata di 32 posti letto. Posti letto, tra l’altro, confermati nei successivi atti aziendali dell’AOU.
Successivamente con DCS n° 705 del 04/08/2009, avente per oggetto “Attivazione dell’U.O.C. di Medicina Fisica e Riabilitativa e Medicina della Sport e collocazione dal DAI di Medicine Specialistiche al DAI di Neuroscienze”, la Direzione Strategica aziendale procedeva all’attivazione di n° 19 posti letto in regime ordinario.
L’esigenza di introdurre all’interno dell’ AOU un modello virtuoso, già attivo e operativo a Milano presso l’ospedale Niguarda, che garantisse la continuità assistenziale, terapeutica e riabilitativa in unità ad alta complessità assistenziale dei pazienti con gravi disabilità neuromotorie, quali la SLA, la SMA e le distrofie muscolari, nasce da una valutazione del tutto autonoma rispetto all’assetto organizzativo di cui sopra e dalla convinzione che si potesse replicare a Messina un modello capace di abbattere la mobilità passiva (cioè il numero di pazienti costretti ad emigrare per ricevere una prestazione sanitaria). Infatti, il centro Nemo di Milano erogava già allora prestazioni di eccellenza nel campo delle malattie neuromuscolari ed era meta di molti viaggi della speranza da parte di famiglie provenienti proprio dalla Sicilia e dalla Calabria.
Pertanto, nel 2012 è stata così costituita la Fondazione Aurora Onlus (senza scopo di lucro), per iniziativa dell’A.O.U., dell’Università di Messina, della Fondazione Telethon, dell’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, dell’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, che si prefigge lo scopo di svolgere assistenza in favore di persone con gravi disabilità neuromotorie, quali la SLA, la SMA e le distrofie muscolari.
Tale Fondazione, con il suo personale, non rappresentava e non rappresenta un’esternalizzazione delle prestazioni, bensì un’integrazione del setting assistenziale all’interno dell’UOC di Neurologia e Malattie Neuromuscolari. Quello che è stato realizzato, quindi, è un servizio per il quale l’A.O.U. Policlinico “G. Martino” eroga, per il tramite della Fondazione, prestazioni assistenziali riabilitative (coerentemente con la programmazione regionale) puntualmente tracciate e verificate, ricevendo da parte dell’Assessorato regionale alla Salute i ricavi per dette prestazioni. Ciò, avendo avuto cura di individuare un apposito Centro di costo aziendale che permette di comunicare costantemente all’organo tutorio (l’Assessorato) la tipologia e il volume delle attività. Inoltre, tale centro di costo è stato sin dal 2013 regolarmente dichiarato nel flusso “CRIL”, che trimestralmente descrive le strutture, i centri di costo e i relativi posti letto assegnati. Da ultimo, i posti letto sono stati dichiarati come attivi anche tramite il modello HSP 12 dei Flussi NSIS (Flusso ministeriale) sempre a partire dal 2013. L’A.O.U. riconosce alla Fondazione il rimborso delle spese sostenute e dettagliatamente rendicontate, che sono al di sotto dei ricavi conseguiti. In occasione del rinnovo della convenzione, nel 2017, tali passaggi sono stati ovviamente ribaditi e ulteriormente precisati. La Fondazione, inoltre, finanzia e gestisce in proprio le attività non comprese nella convenzione, come ad esempio iniziative di solidarietà e ricerca.
Tutti gli atti, ovviamente, sono stati condivisi – ribadiamo – con l’Assessorato regionale, che ha in entrambi i casi (prima convenzione e successivo rinnovo) evidenziato la discrezionalità di scelta da parte dell’A.O.U. e sottolineato come non si tratti di un’esternalizzazione. In particolare, nel 2017, in occasione del potenziamento dei posti letto, il Dipartimento competente dell’Assessorato ha scritto: “Quanto proposto risulta essere coerente con la programmazione regionale nonché con la previsione di posti letto di riabilitazione di cui al D.A. 629/2017”.
Il responsabile della UOC di Neurologia e Malattie Neuromuscolari ha il compito di garantire l’appropriatezza del percorso clinico, mentre il controllo è affidato alla Direzione sanitaria dell’Azienda e ad istituzioni esterne (tra le quali, ovviamente, anche lo stesso Assessorato regionale). Principalmente, per ciò che riguarda l’appropriatezza delle prestazioni erogate, verificate sia dalla Direzione aziendale che dall’ASP di Messina tramite il Nucleo Operativo Controlli (in cui è presente anche un fisiatra), si fa presente che la percentuale di appropriatezza certificata è pari al 100%. Negli organi direttivi della Fondazione Aurora Onlus, inoltre, sono presenti rappresentanti dell’Università degli Studi di Messina e dell’A.O.U. e, tra questi, non è ovviamente presente il responsabile dell’UOC di Neurologia e Malattie Neuromuscolari.
Le osservazioni dei rappresentanti dell’Ateneo e dell’Azienda hanno sempre trovato pieno riscontro in termini di interventi tesi all’adeguamento e al miglioramento del servizio, i cui numeri rappresentano un punto di riferimento assoluto per tutto il Meridione. A testimonianza di ciò, si pensi che, dal 2013 ad oggi, sono stati effettuati 2.789 ricoveri in day hospital e 1.313 ricoveri ordinari. Complessivamente, sono state garantite 27.648 giornate di degenza, sia per riabilitazione neurologica, sia per pazienti ad alta criticità assistenziale. Con decreto 1117 del 2015, poi, l’Assessorato ha individuato il Policlinico-Centro Nemo Sud tra i tre Centri Esperti per la SLA in Sicilia. In aggiunta, nel 2017 (provvedimento n. 26) la Commissione PTORS dell’Assessorato regionale alla Salute ha individuato il Centro Nemo Sud presso l’A.O.U. tra i 5 centri nazionali per la prescrizione farmacologica del farmaco Spinraza, per il trattamento della SLA.
Nel contempo, l’A.O.U. ha sempre garantito lo svolgimento di attività assistenziale dell’UOC di Medicina Fisica e Riabilitativa, confermandola – così come previsto dalla rete regionale – quale struttura complessa e, per ultimo, ha disposto nel maggio 2018 l’apertura di 8 nuovi posti letto di riabilitazione nella stessa UOC, oltre a quelli già utilizzati per Nemo Sud, a completamento della dotazione assegnata al Policlinico.
Per ciò che concerne la Scuola di Specializzazione in Medicina fisica e riabilitativa, attivata sin dall’anno accademico 1995/1996, è stata sottoposta nell’anno accademico 2016/2017 a procedura di accreditamento secondo i nuovi criteri previsti dal decreto interministeriale n. 402 del 2017. L’Osservatorio Nazionale della Formazione Medica Specialistica nell’adunanza del 18 settembre 2017 ha valutato la scuola nei seguenti termini:

-Favorevole all’accreditamento, in merito al raggiungimento degli standard e dei requisiti di tipo strutturale-assistenziale, sia per la struttura di sede che per l’intera rete formativa.

-Non Favorevole all’accreditamento, in merito agli indicatori di performance delle capacità di ricerca del collegio dei docenti della scuola, verificati dall’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR), in quanto ‘molto al di sotto’ della soglia minima richiesta.

La valutazione negativa di quest’ultimo criterio è stato determinante per il MIUR che con decreto direttoriale n. 2496 del 25 settembre 2017 ha statuito il non accreditamento della scuola di specializzazione in Medicina fisica e riabilitativa.
Posto che gli indicatori di performance ANVUR relativi al collegio della scuola (settore specifico di tipologia MED/34), sono rimasti invariati anche per i successivi anni accademici fino ad oggi, l’Ateneo non ha potuto sottoporre la scuola di specializzazione alle successive procedure di accreditamento 2017/2018 e 2018/2019.

Fatte queste puntualizzazioni, ribadiamo la piena disponibilità a dialogare con tutti gli stakeholder interessati ed a mettere a disposizione degli organismi preposti la documentazione che verrà eventualmente richiesta, ma contemporaneamente vogliamo ribadire come questo progetto sia virtuoso e vada sostenuto nell’interesse dei pazienti e di tutta la collettività, poiché costituisce un indispensabile aiuto per coloro i quali sono affetti da patologie neuromuscolari, ai quali confermiamo la nostra piena vicinanza ed il nostro impegno a difesa dei lori diritti e dello loro aspettative. Al fine di garantire la piena trasparenza dell’azione dell’Università e dell’AOU ed evitare ogni strumentalizzazione di sorta abbiamo chiesto di essere ascoltati sia dalla commissione sanità della regione che della competente commissione del Senato.

Rivendichiamo la volontà di essere portatori di una buona sanità, ma che deve tener conto solo delle esigenze dei pazienti e delle molte famiglie che con loro combattono”.