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di Rebecca De Fiore (Pensiero Scientifico Editore)
Credo lei intenda la malattia da virus Oropouche. È una delle numerose malattie causate da puntura di artropodi [1], gruppo di animali invertebrati che comprendono classi molto familiari come gli aracnidi (tra cui ragni, acari, zecche) o i crostacei (gamberi o granchi, per esempio). In termine tecnico, la malattia di Oropouche è una arbovirosi [2].
Posso ammalarmi qui in Italia?
Il virus è presente nell’America centrale e meridionale e nei Caraibi. Il nome Oropouche deriva infatti dalla cittadina Oropouche Vegas, che si trova nello Stato di Trinidad e Tobago [3]. Nessuno degli animali che possono trasmettere il virus di Oropouche è presente al momento in Italia [1].
Anche i quattro i casi di virus Oropouche finora identificati in Italia sono tutti di importazione da Paesi del Sud America. Dal momento che non si può trasmettere da uomo a uomo, quindi, possiamo stare tranquilli.
Dottore, quali sono gli animali che lo trasmettono?
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità [1], il virus può essere trasmesso principalmente dal Culicoides paraensis, simile a un piccolo moscerino, grande tra uno e tre millimetri. Anche altri vettori – come la Coquilletidia venezuelenzis e lo Aedes serratus – possono trasmettere il virus con una puntura [3]. Si tratta però di animali presenti in zone tropicali, non nel nostro Paese [4].
Quali sintomi dà la malattia di Oropouche?
La malattia di Oropouche dà sintomi comuni a diverse altre malattie virali: febbre (temperatura superiore a 37,5-38 gradi), dolori articolari, nausea e vomito, cefalea e brividi [5]. Come vediamo, sono sintomi comuni a molte patologie (possiamo definirli “sintomi aspecifici”) e pertanto in presenza di questi disturbi non dobbiamo assolutamente preoccuparci, a meno di essere di ritorno da una zona geografica dove la circolazione del virus è segnalata. In alcuni casi può essere presente un’eruzione cutanea (esantema) [6]. Talvolta la persona contagiata dal virus può avere disturbi visivi come ipersensibilità alla luce (si parla in questo caso di fotofobia) o visione sdoppiata degli oggetti o delle persone (il termine medico è diplopia) [6].
A proposito, Dottore: dopo quanti giorni dalla puntura si manifestano i sintomi?
I sintomi si manifestano a una distanza tra i 4 e i 7 giorni dalla puntura. È questo, dunque, il periodo di incubazione della malattia.
Dottore, ma si tratta di una malattia grave?
Per rispondere a questa domanda, facciamo riferimento a un dato: prima della segnalazione da parte delle autorità sanitarie del Brasile dei due decessi avvenuti il 25 luglio 2024, nessuna morte causata dal virus di Oropouche era mai stata documentata nella letteratura scientifica [6]. Solitamente, il paziente contagiato dal virus di Oropouche guarisce spontaneamente nel giro di pochi giorni. Il paziente deve bere molto per reintegrare i liquidi persi e può sicuramente trarre beneficio da una cura dei sintomi con antidolorifici e farmaci per ridurre la temperatura in caso di febbre molto alta [6].
Solo in alcuni rari casi si possono manifestare complicanze gravi come la meningite di origine non batterica (in questi casi si parla di meningite asettica) [7].
Dottore, quindi non devo preoccuparmi?
Attualmente il virus di Oropouche non rappresenta una minaccia per la nostra salute personale. Ma – e la conferma viene dall’impegno della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCeO) – l’emergenza climatica è la più grande e difficile sfida sanitaria dei nostri anni e del prossimo futuro. Occorre agire ora se vogliamo prevenire le malattie infettive e le altre patologie associate al cambiamento climatico (ne avevamo parlato qui). Quindi sì, dovremmo preoccuparci, prendendo a cuore la salute del pianeta: in un mondo così fortemente interconnesso, salute individuale e salute globale sono sempre più legate l’una all’altra.
(Fonte: dottoremaeveroche.it)