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di Giuseppe Ruggeri
Una cittadella della cultura a Messina da realizzarsi nelle sedi dell’ex-ospedale Regina Margherita, da troppi anni condannato al degrado e all’abbandono dopo che la prestigiosa struttura, eretta negli anni ’30, ha rappresentato un polo sanitario di rilevante importanza nella storia di Messina. Il progetto, rimasto a tutt’oggi solo una chimera, è stato al centro di un dibattito aperto promosso dall’editore della testata online “Tempostretto” Pippo Trimarchi. Cornice dell’incontro, che si è svolto lo scorso 11 luglio alla presenza del presidente della regione siciliana Nello Musumeci, del neosovrintendente ai Beni Culturali Mirella Vinci e del neodirettore del MuMe Orazio Micali, la splendida villetta Belfiore che sorge sul lungomare Ringo. Rasserenato dalla vista dello Stretto, meraviglia della natura locale, l’uditorio ha potuto così in qualche modo digerire l’amara constatazione che nessun progetto ha supportato, in tutto questo tempo, lo stanziamento di 42 milioni di euro deliberato nel 2015 dal governo Crocetta. Allo stato attuale, unico progetto cantierabile sembra l’allocazione degli uffici della Sovrintendenza in un padiglione del dismesso nosocomio. Ma Musumeci, reduce da un recente sopralluogo al “Margherita”, ha manifestato la propria intenzione, se le condizioni della struttura lo permetteranno, di allocare nel vecchio ospedale anche un Museo archeologico e un Museo del terremoto. “Messina” ha dichiarato Musumeci al folto pubblico presente “come anche Catania e Palermo, ha smesso di amarsi. E’ necessario che queste città si riapproprino della loro identità e dell’orgoglio di appartenenza che serve loro per programmare un solido futuro. Per poter mettere mano a validi progetti sull’ex-ospedale “Margherita” non occorrono tavoli tecnici ma spirito decisionale e passione per la nostra terra”. In conclusione del suo applaudito discorso, il governatore ha promesso che tornerà in città per l’inaugurazione del primo dei padiglioni che ospiterà, come si è detto, gli uffici della Sovrintendenza.