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di Letizia Lucca
Oggigiorno siamo ossessionati dal concetto di bellezza, ma cosa si intende realmente per bellezza? Lo ha spiegato in modo dettagliato il dott. Mauro Barone, chirurgo plastico del policlinico Campus Biomedico di Roma, nel corso di un incontro organizzato dall’AMMI, nel salone dell’ordine dei medici di Messina alla presenza del presidente Giacomo Caudo, del dott. Aurelio Lembo, segretario provinciale della FIMMG, della presidente AMMI Messina, Lilly Cuomo Cavallaro e di un numeroso pubblico. Barone, giovane ma già affermato chirurgo plastico, ha spiegato quali sono i criteri che regolano il concetto di bellezza, evidenziando che non ve ne sono di universali ma variano a seconda dei tempi, della cultura e della società. In linea di massima, prosegue Barone, la bellezza è un’esperienza sensoriale piacevole, risponde ad un disegno di armonia e deve rispettare l’unicità. Barone si è quindi soffermato ad analizzare il ruolo della chirurgia plastica ed estetica, cui ricorrono oggigiorno tante persone, soprattutto del mondo dello spettacolo, cambiando i propri lineamenti del viso, alla ricerca di un modello estetico stereotipato. Il compito del chirurgo però è quello di seguire il paziente nel suo percorso diagnostico e successivamente chirurgico, cercando di esaltare le migliori caratteristiche fisiche senza stravolgere la natura dell’individuo. La chirurgia plastica deve inoltre essere giudicata non sul piano di anormalità ma sul livello di stress psicologico che l’alterazione fisica induce. Dal 1948, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha smesso di pensare allo stato di salute solo come assenza di malattia, ma considera l’aspetto fisico, psichico e sociale. Questo cambio di rotta ha naturalmente modificato i principi della chirurgia plastica, che diventa così una branca medica di rilievo. Essa infatti, si occupa di salvaguardare la salute psicofisica del paziente che vive un forte disagio dovuto ad un’alterazione fisica, oltre a correggere aspetti funzionali dovuti a malformazioni sia naturali che post trauma. Il dott. Barone ha poi spiegato che il ruolo della chirurgia estetica deve essere quello di migliorare la qualità della vita e non deve essere utilizzata per fini lucrativi. Il chirurgo plastico deve intervenire laddove vi sia un oggettivo problema fisico che comporta un forte stress psicologico oppure una disfunzione fisica, come nel caso della deviazione del setto nasale. Ciò che è alla base di questa disciplina è comunque il rispetto della naturalezza, il chirurgo deve correggere un difetto mantenendo le caratteristiche del paziente. A tal proposito viene spesso citato come esempio da non seguire, quello di Michael Jackson, la celebre pop star afro americana, sottoposta a numerosi interventi per modificare radicalmente i propri connotati, fino a cambiare persino il colore della pelle, annullando quasi del tutto il fattore etnico. Si potrebbe concludere dicendo che la chirurgia plastica aiuta la psiche poiché da la possibilità di migliorare la salute psicofisica di chi vi ricorre.