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“Senza dubbio siamo ormai fuori dalla fase acuta della pandemia, ci troviamo in una fase di transizione verso quella endemica”. Ha risposto così Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, interpellato sul tema nel corso di un’ intervista video rilasciata alla Dire.
“Il virus rimarrà quindi con noi- ha proseguito- L’ultima variante individuata o le varianti successive, poi vedremo quali, si modificheranno nell’arco dei mesi e degli anni, ma ormai il Covid farà parte di quei virus che ciclicamente, durante l’arco dell’anno, determineranno forme influenzali più gravi, rispetto ad altri virus che conosciamo, e ancora più pesanti per coloro che non hanno mai incontrato il virus o parte di esso, sia nella forma naturale sia in quella artificiale con la vaccinazione”. Ma ormai, secondo Sileri, ne “siamo fuori, è molto improbabile che questo virus possa improvvisamente fare una variante molto più diffusiva, cattiva e ricominciare da capo”. Anche perché questo significherebbe “avere davanti un altro virus. Abbiamo visto che i vaccini che noi oggi utilizziamo, che partono dal ceppo originario provenuto dalla Cina due anni fa, hanno funzionato e funzionano benissimo su tutte le varianti ad oggi conosciute”.
Sarà quindi un’estate “tendenzialmente normale- ha aggiunto il sottosegretario- certo, sempre con il rischio che qualcuno possa essere positivo e che debba andare in isolamento; ma si tratta di positivi che oggi nella stragrande maggioranza dei casi, parlo dei vaccinati, hanno una forma influenzale pesante che però finisce lì”. Sarà invece un problema e “continuerà ad esserlo per chi non è vaccinato, basta osservare i dati che provengono dalla Cina oppure da Hong Kong- ha sottolineato Sileri- dove la letalità del virus Omicron 2, che peraltro è più leggero rispetto all’ originario, è intorno al 5% nella popolazione generale perché i vaccinati sono molto pochi”. Il virus quindi “darà fastidio a chi non è vaccinato e a coloro che hanno fatto la dose molto tempo fa e che rischiano una reinfezione. È chiaro che esiste sempre la memoria del sistema immunitario e quindi solitamente una reinfezione è meno grave, ma può essere anche grave”.
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