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Dal 2020 cambiamenti sull’assistenza degli anziani a casa

Dal 2020 cambiamenti sull’assistenza degli anziani a casa

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Dal prossimo anno 41mila anziani che in Sicilia vengono curati a casa, potranno decidere a chi affidarsi per le terapie a domicilio. L’assessorato alla Salute ha alla firma un decreto che prevede di superare il sistema delle gare per l’affidamento dei servizi e di sperimentare il modello dell’accreditamento, come avviene per i laboratori privati convenzionati o per le case di cura.

Una svolta in un settore chiave dell’assistenza sanitaria che vede l’Isola arrancare rispetto ad altre regioni: secondo gli ultimi dati ministeriali del 2017, in Sicilia ci sono ci sono un milione e 25mila ultrasessantacinquenni, ma solo 41mila — pari al 4,4 per cento — ricevono l’assistenza domiciliare e per circa 18 ore l’anno, contro una media nazionale di 26 ore. Oggi l’assistenza domiciliare integrata viene erogata da dipendenti interni delle aziende sanitarie provinciali e da operatori delle associazioni profit o non-profit per conto delle Asp.

“Da molti mesi la Regione sta provando a fare un salto di qualità, ma bisogna vincere due sfide, una organizzativa e una culturale. E comprendere che, a fronte della crescita della popolazione con riferimento all’età e alla cronicizzazione delle patologie, la risposta più efficiente non è l’ospedale, ma l’assistenza domiciliare integrata di qualità”, ha detto l’assessore alla Salute Ruggero Razza durante un convegno all’Ars organizzato da Osa, uno dei maggiori player del settore, che solo a Palermo e ad Agrigento assiste oltre novemila anziani.

Già nel giugno scorso l’assessore ha firmato una circolare che vieta ai manager delle Asp di rinnovare i contratti in scadenza con i soggetti che attualmente forniscono il servizio a domicilio, in vista dell’entrata in vigore del nuovo modello. Per essere accreditate, le cooperative e le associazioni del settore dovranno avere particolari requisiti che prevedono tre diversi livelli di complessità di cure e la formazione adeguata degli operatori. Requisiti che verranno fissati per decreto.

Nei primi mesi del 2020 ci sarà un bando per essere accreditati e chi lo supererà, potrà ottenere un budget annuale. Quindi il paziente potrà decidere a quale struttura rivolgersi fra quelle promosse. Ha commentato il presidente di Osa, Giuseppe Milanese: “Una garanzia per i cittadini, che finalmente potranno scegliere tra i vari soggetti accreditati e non subire passivamente la realtà che ha vinto la gara di appalto in quella zona”.

(Fonte: La Repubblica)