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Pubblichiamo la lettera di Giovanni Frazzica, Coordinatore Tribunale per i Diritti del Malato, sul disagio degli utenti che si recano all’ex-Margherita per analisi o altro tipo di consulenze.
A S.E. il Prefetto di Messina
Al Sig. Direttore Generale ASP Messina
Al Sig. Direttore Distretto sanitario Messina
Al Sig. Sindaco Comune di Messina
La presente per portare a conoscenza delle SS.LL. il disagio degli utenti che si recano all’ex-Margherita per analisi o altro tipo di consulenze o accertamenti che descrivo riproducendo quanto mi viene segnalato con chiarezza da fonti del volontariato: “Le persone sono costrette ad aspettare fuori, all’aperto, in via Diciannovesimo Fanteria, l’apertura delle porte dello stabile, per attendere il turno, e per essere sottoposti a misurazione della temperatura”.
“L’area di attesa, sulla strada, non è dotata di copertura idonea a riparare la gente dalle intemperie, né di sedili per permettere agli anziani e deboli di non stare in piedi”.
“Sarebbe razionale fare accedere il personale non, come in atto, dalla via XIX Fanteria, assieme al pubblico ammassato, bensì dalla strada adiacente Via Principessa Mafalda, ove già esiste un accesso chiuso all’edificio sanitario (cancello), spostandovi in corrispondenza l’apparecchiatura per la rilevazione della presenza dei dipendenti con badge”.
“Per iniziativa personale dei dipendenti sono stati realizzati la segnaletica di sosta riservata per disabili e una passerella di sicurezza con corrimano per permettere ai soggetti invalidi di raggiungere l’accesso dall’area di parcheggio esterno”.
Si ritiene che anche se un detto latino recita “de minimis non curat praetor”, un problema che riguarda centinaia di cittadini messinesi e che intrinsecamente è collegato con gli sviluppi della pandemia in città, debba necessariamente destare la Vs. attenzione, restiamo pertanto fiduciosi di positivi e urgenti interventi.
Cordiali saluti
MESSINA, 11.11.2020
Giovanni Frazzica
Coordinatore Tribunale per i Diritti del Malato
Commento di Salvo Rotondo al Comunicato di Giovanni Frazzica:
È nei momenti di crisi e di difficoltà che si richiede un‘attenzione ai dettagli, che poi rappresentano un elemento spesso fondamentale della qualità.
Dedicare attenzione alla logistica dei pazienti più fragili significa, come ben sanno i medici, che non basta “curare“, ma bisogna anche “avere cura”.
Ci auguriamo che il disservizio venga rapidamente superato coniugando sicurezza con confort ed organizzazione.