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Funghi psichedelici e le loro attività antidepressive

Funghi psichedelici e le loro attività antidepressive

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Gli antidepressivi non agiscono sul 30% dei depressi. Questo testimonia la necessità di ampliare il repertorio di farmaci per questo tipo di patologia.
La Psilocibina, sostanza psichedelica, rappresenta il principio attivo contenuto nei cosiddetti “funghi magici” sembra possa curare rapidamente la depressione ed alcuni aspetti dell’ansia. La sua azione allucinogena agisce modificando la risposta del cervello alla serotonina riducendo l’attività nella corteccia prefrontale mediale, un’area del cervello che aiuta a regolare una serie di funzioni cognitive, tra cui attenzione, controllo inibitorio, abitudini e memoria. La rimuginazione, stato psichico in cui si è “bloccati” in pensieri negativi su se stessi, è un segno tipico della depressione. I pazienti con livelli più elevati di rimuginazione negativa tendono a diventare meno reattivi al mondo che li circonda. In uno studio del New England Journal of Medicine (https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/nejmoa2032994), che ha confrontato un gruppo di persone depresse che assumevano psilocibina con quelli che assumevano il farmaco antidepressivo escitalopram utilizzando scansioni cerebrali fMRI è stato evidenziato, dopo al somministrazione di psilocibina, un aumento generale della connettività tra le varie reti del cervello.
Lo studio conclude che l’effetto osservato possa essere dovuto al fatto che la psilocibina ha un’azione più concentrata sui recettori nel cervello chiamati “recettori serotoninergici 5-HT2A” rispetto a escitalopram.
Questi studi orientano verso l’espansione delle opzioni di trattamento disponibili per i pazienti con depressione.
Altri campi di applicazione sono rappresentati dalla dipendenza e dall’ansia che potrebbero essere beneficiati dalla terapia con psilocibina.