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ROMA – “Occorre partire sempre dall’ascolto dei cittadini e dei pazienti, per costituire la nuova Sanità sui bisogni reali e non su ideali organizzativi. Per questo la fisioterapia nelle case della comunità, a fianco di medici di medicina generale e infermieri, sarebbe fondamentale ad esempio per prendere in carico subito problemi muscolo-scheletrici prima che si aggravino, per potenziare l’autonomia delle persone con disabilità persistenti o progressive attraverso le tecnologie assistive, insieme ad altre professioni, e per promuovere in percorsi di Long term care l’attività fisica fatta in contesti extra sanitari. E sarebbe coerente, peraltro, con quanto emerge dalle evidenze in letteratura. La Fisioterapia è riduzione e prevenzione di bisogni ed è quindi una risorsa fondamentale per garantire la sostenibilità del Sistema Salute”: con queste parole Simone Cecchetto, presidente AIFI, ha concluso a Roma l’evento promosso in occasione della Giornata Mondiale della Fisioterapia e dedicato a PNRR E DM77, Artrosi e malattie reumatiche nei nuovi modelli di Assistenza Territoriale: il contributo della Fisioterapia.
La Giornata mondiale 2022 era dedicata alle malattie reumatologiche ed AIFI ha invitato ad aprire i lavori proprio due rappresentanti di associazioni di pazienti, Antonella Celano (presidente APMARR) e Lucia Marotta (presidente ANIMASS) che hanno raccontato quanto sia complesso poter accedere ad una presa in carico attenta e continua, sottolineando allo stesso tempo l’importanza della fisioterapia per “il mantenimento di un’alta qualità della vita”. Una qualità che – hanno sottolineato Roberto Gerli (presidente Società Italiana Reumatologia) e Daniela Marotto (presidente Collegio dei Reumatologi) – passa inevitabilmente per un approccio di sistema diverso che nel passato. “Se un reumatologo non è consapevole del ruolo della fisioterapia in reumatologia, credo debba pensare a cambiare mestiere”, ha detto provocatoriamente il professor Gerli. E’ la necessità di un modello interdisciplinare ad emergere da tutto l’ambito della reumatologia e dalle altre specialità, la stessa che poi ha sottolineato Mattia Bisconti (presidente del Gruppo di interesse specialistico in ambito muscolo scheletrico GTM AIFI), “perché oggi la vastità e complessità dei bisogni ci sta portando verso una necessaria interdisciplinarietà, e ci sta portando verso nuovi modelli assistenziali in cui l’educazione terapeutica dei pazienti e dei loro care-givers offra a tutti loro un’autonomia molto maggiore del passato”.
Nell’evento dell’8 settembre – a cui hanno portato il proprio saluto anche la senatrice Paola Boldrini, la senatrice Anna Parente, l’onorevole Beatrice Lorenzin e l’onorevole Elena Carnevali, tutte ricordando l’importanza di fare fronte comune a favore della sanità anche in un periodo di confronti politico-elettorali – la sessione finale ha offerto un approfondimento delle tematiche del Pnrr e del DM77 che introduce norme su “Regolamento recante la definizione di modelli standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale del Servizio Sanitario nazionale”. Maria Teresa Menzano (Direzione generale Prevenzione del Ministero della Salute) ha sottolineato l’importanza di creare ed irrobustire un sistema di alleanze non chiuso tra gli attori della salute, ma anche ampliato ad altri ambiti. Per Francesco Enrichens (AGENAS) il DM77 – che definisce gli obiettivi strategici, le strutture che compongono la rete dei servizi territoriali, gli standard assistenziali in rapporto alla popolazione, i parametri di riferimento del personale e le modalità organizzative e funzionali – sottolinea il rapporto tra bisogni e personale sanitario, dando una nuova spinta all’identificazione delle competenze utili all’interno dei processi e delle organizzazioni. E proprio qui emerge la necessità della presenza del fisioterapista, che è chiamato ad essere parte del team delle case di comunità e delle altre strutture soprattutto (ma non solo) nell’ambito delle cronicità. Il tema delle equipe e del team nei nuovi modelli avviati dal DM77 è stato rilanciato anche da Teresa Calandra (presidente Federazione Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione), mentre Melania Salina (vice presidente della Commissione d’Albo Nazionale dei Fisioterapisti) ha puntualizzato che il ruolo del fisioterapista, anche alla luce dei contenuti della giornata, è sempre più vasto, ponendosi in diretto rapporto con il sistema socio-sanitario, sia con la prevenzione, che con la promozione della salute.
L’evento AIFI (con oltre cento presenti presso Palazzo Giustiniani ed oltre 300 connessioni online), realizzato in collaborazione con la Commissione d’Albo Nazionale dei Fisioterapisti, è stato coronato dall’intervento del ministro alla salute, Roberto Speranza, che ha comunicato di aver firmato, proprio in occasione della Giornata mondiale, il Decreto che istituisce gli Ordini dei fisioterapisti. Un gesto concreto ed anche simbolico che Piero Ferrante, primo presidente del nuovo Ordine professionale, ha salutato “come un nuovo inizio atteso da oltre 60 anni da una professione fondamentale nel Sistema Salute”. “Il prossimo passo” – conclude Cecchetto – “è la rimodulazione della formazione di base e specialistica e il potenziamento della ricerca, aumentando la presenza di fisioterapisti e altre professioni nel ruoli universitari, per poter sviluppare e diffondere nuove e sempre più efficaci risposte ai bisogni dei cittadini”