Views: 20
È un impegno costante e concreto quello che la UOC di Pediatria dell’AOU “G. Martino” sta portando avanti per contrastare l’obesità nei bambini, ma soprattutto per prevenire quella che, con il tempo, diventa una vera e propria malattia. Un progetto di Piano Sanitario Nazionale, dal titolo “0-6 EpPOI – Educare per Prevenire l’Obesità Infantile” focalizzato su questo argomento, ha permesso agli specialisti del team, guidato dalla Prof.ssa Malgorzata Wasniewska, di intervenire con azioni dirette nei luoghi in cui più è importante che la cultura del mangiar bene sia diffusa fin da piccoli: asili nido e scuole.
Un esperimento partito in prima battuta proprio all’interno del micro nido dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Antonella Cocchiara” dove un’équipe – composta dalla nutrizionista Debora Porri, la pediatra Letteria Morabito ed Elisa La Rosa, esperta in scienze motorie – ha lavorato con incontri settimanali, coinvolgendo insegnanti e famiglie, introducendo anche una maggiore consapevolezza rispetto al ruolo della motricità fin dai primissimi anni di vita; tanto da favorire l’incremento delle ore settimanali dedicate al movimento.
Un’educazione sul campo che si è sviluppata anche all’interno dell’EX CSA 4ˆ Istituto Comprensivo Leopardi incentivando un approccio multisettoriale che ha suscitato grande entusiasmo e partecipazione. Sono coinvolti nel progetto anche i pediatri dell’UOC di Pediatria con interesse subspecialistico endocrinologico: Domenico Corica, Giorgia Pepe, Tommaso Aversa, Maria Francesca Messina, Mariella Valenzise. Lavoro, quello portato avanti, i cui risultati saranno significativi anche al fine di valutare, sul piano della ricerca, gli effetti a medio e lungo termini che tale approccio multidisciplinare determina.
In Sicilia il 55.2% dei bambini trascorre più di due ore al giorno davanti alla tv o utilizzando altri dispositivi elettronici; un indicatore della necessità di porre in essere misure correttive per evitare che l’obesità, come spesso accade, diventi una patologia da trattare. “Più del 95% dei casi che giungono alla nostra osservazione – afferma la prof.ssa Wasniewska – sono il risultato di una eccessiva alimentazione e dalla mancanza di uno stile di vita adeguato; solo una piccola percentuale è addebitabile a fattori genetici o di natura strettamente clinica. Ciò significa che noi specialisti ci ritroviamo ad agire nel momento in cui il danno è fatto perché sono già emersi problemi di natura metabolica, cardiovascolare, ortopedica, ma anche psicologica. Questo progetto nasce con il proposito di incidere per evitare di curare sempre più bimbi perché già obesi in tenera età”.
“Questo progetto ci consente di essere presenti sul territorio – afferma il nuovo manager dell’AOU G. Martino Dott. Giorgio Giulio Santonocito – agendo in prima linea per contrastare un fenomeno che ha ricadute complessive sul sistema sanitario nazionale e le cui conseguenze sono molteplici. È un’iniziativa da incoraggiare e sostenere perché favorisce un’azione proattiva in cui i nostri specialisti svolgono un ruolo centrale anche nel dialogo con i pediatri di famiglia e con tutti coloro che possono contribuire nel scoraggiare comportamenti scorretti”.