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La Giornata Nazionale per l’aderenza terapeutica è istituita per ricordare a pazienti, caregiver, operatori sanitari e Istituzioni che seguire correttamente le cure è fondamentale soprattutto per chi convive con una malattia cronica, in particolare ora in piena emergenza pandemica. È ormai palese infatti che la mancata aderenza farmacologica impatti pesantemente sulla salute dei pazienti, del Servizio Sanitario Nazionale e della società in generale.
In Italia il 60% degli over 65 è colpito da una malattia cronica e, tra queste, le malattie cardiometaboliche sono le più frequenti (27%). Sono quasi 18 milioni le persone che ogni anno muoiono nel mondo per malattie cardiovascolari, prima causa di morte nel nostro Paese. Negli ultimi 20 anni, le sole terapie hanno ridotto del 50% la mortalità per cardiopatia ischemica, ma molto resta ancora da fare.
Una questione, quella dell’aderenza terapeutica, attualissima e non più procrastinabile, purtroppo molto spesso sottovalutata dai pazienti che per una serie di svariati motivi riducono, sbagliano o abbandonano l’assunzione dei farmaci loro prescritti.
“Il miglioramento dei livelli di aderenza necessita un approccio condiviso da parte di tutti gli attori in gioco: operatori sanitari, pazienti, Istituzioni e aziende farmaceutiche. Ognuno deve fare la propria parte – dichiara François Debaillon-Vesque, General Manager Gruppo Servier in Italia – Il Gruppo Servier in Italia è impegnato da anni sia sul fronte della ricerca di soluzioni terapeutiche innovative per il trattamento di patologie croniche cardiometaboliche sia a livello di promozione della ‘cultura’ dell’aderenza coinvolgendo i diversi attori del Sistema in una riflessione partecipata e trasversale”.
Numerosi studi confermano che un paziente consapevole e correttamente informato sulla propria condizione è più aderente alla cura. Per questo motivo, in occasione della Giornata Nazionale dedicata all’aderenza terapeutica, che per il Gruppo Servier in Italia è diventata una vera e propria ‘mission’, l’azienda francese ha deciso di rinnovare il suo impegno promuovendo un’iniziativa di sensibilizzazione nazionale con la distribuzione di materiale informativo nelle farmacie e negli studi dei medici di medicina generale. A supporto dell’iniziativa, sono previste anche una campagna radiofonica per promuovere IMPAZIENTI CRONICI, la prima web serie dedicata all’aderenza terapeutica e una campagna social tramite le pagine FB e LinkedIn del Gruppo Servier in Italia e la pagina FB di Al cuore dell’Aderenza.
Diverse dunque le leve su cui agire per migliorare l’aderenza: utilissimi gli interventi educativi rivolti ai pazienti, ai caregiver e al personale sanitario ma fondamentale risulta essere anche la disponibilità di farmaci in grado di semplificare la terapia.
“Servier continua ad investire nella ricerca per mettere a disposizione dei pazienti terapie efficaci e tollerate ma anche sempre più ‘comode’, come le combinazioni a dosi fisse di farmaci e le polipillole con più principi attivi nella stessa compressa, il cui fine è proprio quello di semplificare l’assunzione della terapia, a favore di un aumento dell’aderenza e quindi di un conseguente successo del trattamento – dichiara Marie-Georges Besse, Direttore Medico Gruppo Servier in Italia – In particolare, ad oggi, la terapia basata sull’impiego di associazioni fisse di farmaci viene considerata un elemento imprescindibile per un trattamento efficace delle patologie croniche in quanto l’impiego di più principi attivi combinati in maniera razionale nella stessa compressa consente la tangibile semplificazione dello schema terapeutico, con beneficio di tutti i pazienti ma in special modo dei pazienti politrattati. Nel prossimo futuro la nostra pipeline si arricchirà ulteriormente con nuovi farmaci a combinazioni fissa e polipillole”.
Con oltre 8 milioni di over-65 affetti da almeno una malattia cronica, 5 milioni e mezzo che ne hanno almeno tre e circa 2 milioni di anziani costretti ad assumere almeno 10 farmaci al giorno, l’aderenza alle cure rappresenta un fattore chiave per garantire anche la tenuta del SSN.
“Nella pratica clinica l’aderenza alla terapia continua ad attestarsi al di sotto del 50%, un dato non certo confortante se si pensa che un paziente non aderente significa perdita di efficacia terapeutica, ma anche spreco di risorse economiche per il SSN. Se infatti l’assunzione di farmaci viene interrotta senza un motivo clinico, l’investimento fatto fino a quel momento può considerarsi vano – dichiara Viviana Ruggieri, External Relations, Market Access & Regulatory Director Gruppo Servier in Italia – se l’aderenza salisse al 70% si potrebbero evitare oltre 82mila tra infarti e ictus con un conseguente risparmio per il SSN di circa 330milioni di euro”.
La pandemia ha mostrato la necessità urgente di investire nel sistema per garantire una migliore ed equa assistenza sanitaria al paziente cronico con azioni mirate a istituire percorsi socio-sanitari, organizzativi e gestionali come la creazione e l’inserimento nel nuovo sistema di garanzia (ex griglia LEA) di un indicatore che misuri in modo standardizzato l’aderenza terapeutica.