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di Enzo Russo
Negli ultimi anni assistiamo ad un incontrollato proliferare di giornate dedicate alla prevenzione di molteplici patologie alle quali viene invitata a partecipare la popolazione per verificare lo stato di salute e gli eventuali provvedimenti da adottare in tempo utile. È bene soffermarsi su qualche aspetto che caratterizza queste giornate. Innanzi tutto non esiste una ben organizzata collaborazione con i medici di base e con gli specialisti della patologia oggetto dello screening che dovrebbero consigliare e inviare ad eseguire questi esami proposti una popolazione di pazienti ragionevolmente a rischio per sesso, età, comorbilità, terapie in atto effettuate, familiarità, condizioni economiche, etc. che sicuramente potrebbero maggiormente ricevere e avvantaggiarsi di una diagnosi precoce e magari fare suonare un campanello d’allarme al quale potrebbero seguire accertamenti guidati più approfonditi, diciamo di secondo livello. Un altro punto riguarda i soggetti che organizzano tali eventi e gli operatori protagonisti delle indagini proposte: spesso sono le società scientifiche stesse che con la loro capillare presenza sul territorio e con la professionalità accertata dei loro iscritti si fanno promotrici, con una costante frequenza, di ben condotte giornate di prevenzione e dopo i risultati ottenuti invitano i soggetti a rischio a recarsi nelle strutture del SSN per effettuare ulteriori indagini e inviano chiare ed esaustive relazioni su quanto emerso ai medici curanti. Altre volte ad organizzare queste giornate sono alcuni club di servizio o associazioni nazionali di volontariato nei quali i soci si adoperano con spirito di interesse pubblico, cercando di dare un fattivo contributo in diversi settori della nostra società e, fra questi, prima di tutto nel campo sanitario. Questi club e associazioni che vantano molti anni di esperienza alle spalle, guidati da persone di alto valore morale e tra i cui soci si trovano in elevato numero professionisti sanitari, sanno bene organizzare questi incontri e garantiscono sempre la presenza di esperti medici del settore coadiuvati da altri operatori sanitari in grado di ben eseguire gli esami diagnostici proposti. Non ultimi per numero di eventi organizzati sono purtroppo le ditte produttrici di apparecchi elettromedicali o di ditte farmaceutiche dove già a prima vista si evidenzia il conflitto di interessi che si viene a creare e cioè quello tra la tutela e il benessere della salute pubblica e l’aspetto puramente commerciale dove è essenziale cercare di piazzare i propri prodotti che garantiscono la sopravvivenza delle ditte stesse e dei loro lavoratori. Oggi in molti hanno scoperto questo redditizio filone e si assiste ad una vera battaglia per accaparrarsi spazi in alcune farmacie che si prestano ben volentieri ad ospitarli avendo spesso similari interessi, in spazi pubblici chiedendo ospitalità alle varie amministrazioni comunali o, più raramente, in strutture sanitarie private non convenzionate: tutti questi partner contribuiscono ad arruolare quasi sempre in modo indiscriminato cittadini per effettuare tali screening. Tali soggetti organizzatori raramente chiedono la collaborazione di specialisti del settore ma fanno eseguire gli esami strumentali proposti dai loro collaboratori usando talvolta attrezzature non adeguate, non controllate e non revisionate che spesso finiscono per dare risultati abnormi che vengono consegnati ai malcapitati cittadini (con la raccomandazione di una adeguata terapia), che entrano in uno stato di allarme e di ingiustificata ansia, e quindi inviati ai loro medici curanti con il solo risultato che, come prima detto, non rivolgendosi ad una popolazione selezionata in base a semplici criteri di rischio, alla fine si ottengono un elevato numero di falsi positivi e (ahimè) di falsi negativi che fanno lievitare oltremodo la spesa sanitaria e fanno mettere in croce i medici di medicina generale che si vedono costretti a prescrivere ulteriori esami di conferma o di approfondimento pur subodorando la non veridicità dei risultati dei test effettuati. Su questo malcostume dilagante bisognerebbe porre attenzione ed intervenire con fermezza da parte di tutti gli attori del SSN.