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Il 25 ottobre 2022 presso la sede dell’Ordine dei Medici di Messina si è tenuta la presentazione del libro “Long-Covid” della drssa Marinella Ruggeri. Questo libro si presenta come un manuale in cui l’autrice ha unito la sua osservazione clinica diretta, in qualità di neurologo, sui pazienti che a lei si sono rivolti, alla selezione degli studi a maggiore valenza scientifica pubblicati sull’argomento e da lei riportati negli aspetti più salienti.
L’autrice sentito il bisogno di condividere le informazioni acquisite su questa nuova patologia proprio per l’impatto che il Long-Covid sta provocando su una percentuale significativa dei malati di COVID che dopo la fase acuta, non riescono a tornare allo stato di salute precedente. Conoscere in maniera più approfondita questa sindrome puo’ aiutare sia i medici che i cittadini, e come l’autrice ha sottolineato, è necessario ripartire dall’ alleanza terapeutica tra il medico di medicina generale e i suoi pazienti, favorire una presa in carico che parta dall’ascolto attivo del paziente, per poi, inquadrarlo dal punto di vista diagnostico e indirizzarlo alle altre figure che in questo percorso vanno necessariamente coinvolte, specialisti ( principalmente neurologo/psichiatra, cardiologo, pneumologo), fisioterapisti, nutrizionisti.
E’ opportuno inoltre educare il paziente , anche all’autogestione per un valido monitoraggio e renderlo protagonista di questo lavoro di equipe multidisciplinare. Per il paziente sentirsi compreso nel suo malessere, lo rende più predisposto ad accogliere l’aiuto e a curarsi.
In questi tra anni, le informazioni si sono cercate spesso su internet con il risultato di seguire i suggerimenti che provenivano dalle fake news, anziché dalle verità scientifiche. Nel libro vengono descritti i quadri clinici del bambino e dell’anziano ; viene evidenziato come il Long-Covid rappresenti anche una sfida per la medicina di genere, in quanto la donna appare più frequentemente colpita da questa patologia rispetto all’uomo e con modalità diverse. Una particolare attenzione è rivolta agli adolescenti e alle strategie utili al loro recupero .
In conclusione, l’autrice, sottolinea che questa sindrome può rappresentare l’occasione di creare alleanza anche tra gli operatori che se ne devono occupare, al fine di ottenere il miglior risultato possibile da offrire a questi pazienti.