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Il farmaco perfetto è l’esercizio fisico?

Il farmaco perfetto è l’esercizio fisico?

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Lo sostiene il sistema sanitario britannico che sta per avviare uno studio per valutare i risultati della prescrizione sportiva e il suo impatto sulla riduzione dell’onere delle cure.

AGI – Un esercizio al giorno toglie il medico di torno. Più e meglio della mela. Lo consiglia il sistema sanitario britannico che sta per avviare uno studio per valutare i risultati della prescrizione sportiva e il suo impatto sulla riduzione dell’onere delle cure. Lo rende noto il Paìs che in un approfondito servizio scrive che se “l’esercizio fisico fosse una pillola, non ci sarebbe medico che non la prescriverebbe”.

Gli effetti sono più che benefici: “Riduce il rischio di mortalità per tutte le cause, cardiopatia ischemica, malattie cerebrovascolari, ipertensione, cancro del colon e della mammella, diabete di tipo 2, sindrome metabolica, obesità, osteoporosi, sarcopenia, dipendenza funzionale e cadute negli anziani, deterioramento cognitivo, ansia e depressione”. Insomma, questo e anche altro con pochissimi effetti collaterali se la dose di esercizio è adeguata e commisurata alla persona che lo pratica.

Secondo il Guardian, però, l’idea in sé “è che i medici di base si occupino di prescrivere gli sport all’interno di un programma di attività che non prevedono l’assunzione di farmaci e il cui obiettivo è di ridurre il carico sul sistema” sanitario complessivo. Meno problemi fisici, meno cure e meno spesa sanitaria, anche se si sa che non è certo la prescrizione e il consiglio di un medico a fare sport o un minimo di esercizio fisico perché il paziente lo faccia.

Ad ogni modo, anche se lo studio del sistema sanitario britannico e non è né avviato né tantomeno concluso, ciò che è già certo è che “i benefici dell’attività fisica sono così dimostrati che non vi è alcun dibattito possibile sulla sua idoneità”, chiosa il Paìs.

Insomma, è possibile discutere quanto, come e quale tipo è adatto a ciascuna persona, “ma è sicuro dire che la maggior parte della popolazione trarrebbe beneficio dall’aumento del tempo dedicato all’esercizio fisico”.

Secondo un sondaggio Ipsos la Spagna “è il quarto Paese con le persone più sedentarie in Europa (15%) e l’attività media è di 5,2 ore settimanali, rispetto alle 6,1 dell’Europa e delle 12,8 dei Paesi Bassi, che sono al vertice della classifica.

Ciò che non è così chiaro è il ruolo che i medici possono avere e se prescrivere l’esercizio nel corso di una visita medica è il modo più efficace. Al contrario, Fernando Rodríguez Artalejo, professore di sanità pubblica all’Università Autonoma di Madrid che ha pubblicato numerosi studi sulle abitudini di vita, assicura che le valutazioni sulle prescrizioni sociali (che vanno dallo sport alle attività nei centri diurni per anziani) sono scarse.

Cambiare stile di vita è poi molto complicato, tant’è che si è visto che “bisogna agire su molte leve”. Dice il docente: “In un precedente studio britannico, si è visto che quando i pazienti venivano indirizzati a palestre e piscine pubbliche, non c’era alcun miglioramento nell’attività fisica”, afferma Rodríguez Artalejo perché avere le infrastrutture, ragiona, di per sé “è una condizione necessaria, ma non affatto sufficiente”.

Lo studio britannico del sistema sanitario, che partirà nel corso di quest’anno, ha un budget di 12,7 milioni di sterline (circa 15 milioni di euro). Artalejo, pur essendo scettico sul cambiamento delle abitudini dei pazienti, ritiene che sia qualcosa a cui prestare attenzione e da cui si possono trarre conclusioni applicabili anche alla Spagna: “Grazie agli inglesi impariamo molte cose, perché investono molto di denaro a sostegno dei servizi sociali. Potremo sapere se funziona, in chi lo fa, qual è il livello di prescrizione sociale adeguato e se è giustificato dai costi”.

Nel Regno Unito esistono già altre linee di ricerca simili, come quella particolare in cui si studia se può migliorare la salute dei pazienti, specialmente la salute mentale, prescrivendo il contatto con la natura. Esistono già diverse indagini con risultati promettenti in questo senso, che mostrano molti benefici del contatto con ambienti verdi e dell’esposizione alla luce naturale.

In Australia, l’anno scorso è stato lanciato un programma di prescrizione di attività fisica nel parco in coordinamento con i consigli locali, che comprende oltre 450 attività all’aperto nei fine settimana. “Perché è di scarsa utilità prescrivere l’esercizio senza altre misure complementari che ne facilitino l’esercizio”, conclude il quotidiano.