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Il NIH avvia un ampio studio per affrontare il diabete di tipo 2 nei giovani

Il NIH avvia un ampio studio per affrontare il diabete di tipo 2 nei giovani

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Il National Institutes of Health (NIH) ha lanciato un consorzio nazionale per affrontare l’allarmante aumento dei giovani diagnosticati con diabete di tipo 2 negli ultimi venti anni, una tendenza che sembra destinata a proseguire. L’iniziativa si propone di approfondire la comprensione dei fattori biologici, sociali e ambientali legati al diabete di tipo 2 ad esordio giovanile, con l’obiettivo di identificare i bambini a maggior rischio di sviluppare la malattia e migliorare le strategie di prevenzione, screening e gestione del diabete nei giovani.
“Molti dei nostri bambini in sovrappeso o obesi sono a rischio, ma attualmente non abbiamo strumenti efficaci per identificare quelli che progrediranno verso il diabete di tipo 2”, ha dichiarato Rose Gubitosi-Klug, MD, Ph.D., responsabile dello studio e primario di endocrinologia pediatrica presso la Case Western Reserve University/Rainbow Babies and Children’s Hospital di Cleveland. “Questo studio ci avvicina al nostro obiettivo di prevenire il diabete di tipo 2 nelle future generazioni”.
Lo studio osservazionale è finanziato dal National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases (NIDDK) del NIH e si basa su precedenti ricerche che indicano che il diabete di tipo 2 ad esordio giovanile è più difficile da trattare e tende a progredire più rapidamente rispetto al diabete di tipo 2 che inizia in età adulta. I giovani con questa condizione spesso faticano a mantenere un buon controllo glicemico e la capacità del pancreas di secernere insulina diminuisce in modo più accelerato. Inoltre, molti di loro non rispondono efficacemente alla metformina, il farmaco di prima linea per il trattamento del diabete negli adulti. Il diabete di tipo 2 nei giovani è inoltre associato a un’insorgenza precoce di complicazioni, come danni agli occhi, ai reni e ai nervi.
“Tutti questi fattori creano un quadro di malattia molto più aggressivo nei giovani rispetto agli adulti, ma non comprendiamo appieno le cause di queste differenze”, ha affermato Barbara Linder, MD, Ph.D., direttrice del programma NIDDK che supervisiona lo studio. “Di conseguenza, i giovani stanno sviluppando complicazioni devastanti durante quelli che dovrebbero essere i periodi più produttivi della loro vita”.
Il progetto mira a identificare i fattori scatenanti specifici del diabete di tipo 2 ad esordio giovanile, differenziandoli da quelli dell’adulto. Questo approccio aiuterà i medici a individuare quali bambini sono a rischio di sviluppare la malattia e a formulare strategie di prevenzione e intervento più efficaci. I siti dello studio, dislocati in tutto il Paese, recluteranno 3.600 partecipanti di età compresa tra 9 e 14 anni, considerati a rischio. I requisiti includono l’inizio della pubertà, il sovrappeso o l’obesità, e livelli di emoglobina A1c (HbA1c) alti-normali o superiori alla norma, ma non sufficientemente elevati per una diagnosi di diabete. I partecipanti rappresenteranno la diversità della popolazione giovanile statunitense, incluse persone di diverse razze ed etnie, e gruppi socioeconomicamente svantaggiati.
Il team di ricerca è anche impegnato a coinvolgere giovani, giovani adulti e genitori con esperienza diretta del diabete di tipo 2, per contribuire alla progettazione e alla conduzione dello studio. Ciò include suggerimenti su come reclutare e mantenere i partecipanti, la frequenza delle visite e le modalità di raccolta dei dati.
Oltre a esaminare i fattori biologici, il team raccoglierà dati dettagliati dai partecipanti e dalle loro famiglie per comprendere quali fattori sociali e ambientali possano contribuire alle disparità di salute e ai risultati sfavorevoli tra i giovani con diabete di tipo 2. Ricerche precedenti suggeriscono che i determinanti sociali della salute, ovvero le condizioni in cui le persone nascono, crescono, lavorano, vivono e invecchiano, influenzano notevolmente gli esiti di salute. Ad esempio, le persone senza accesso a cibo sano e a spazi sicuri per l’attività fisica possono avere un rischio maggiore di sviluppare obesità, condizione frequentemente associata al diabete di tipo 2.
“La maggior parte dei bambini che consideriamo attualmente ‘a rischio’ di sviluppare diabete di tipo 2 probabilmente non lo faranno, quindi dobbiamo capire meglio quali fattori definiscono il rischio e chi trarrebbe maggior beneficio da strategie di prevenzione mirate”, ha affermato la Dr.ssa Linder. “Questi sforzi sono fondamentali per alleviare il pesante onere, non solo sui giovani e le loro famiglie, ma anche sul sistema sanitario statunitense, derivante dal crescente numero di giovani che convivono con questa malattia e le sue debilitanti complicazioni”.

https://www.nih.gov/news-events/news-releases/nih-launches-large-study-tackle-type-2-diabetes-young-peopleniddk.nih.gov