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Inclusione: “immersione” in piscina alla Cittadella Universitaria per persone diversamente abili. Prossimo appuntamento in mare per aiutare anche a ripulire i fondali dello Stretto

Inclusione: “immersione” in piscina alla Cittadella Universitaria per persone diversamente abili. Prossimo appuntamento in mare per aiutare anche a ripulire i fondali dello Stretto

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Lo scrittore non vedente La Fauci: “esperienza magnifica non vedo l’ora di ripeterla in mare scoprendo il meraviglioso mondo sommerso”.

“E’ stata un’esperienza magnifica che ho vissuto in sicurezza e con grande naturalezza grazie agli istruttori di Ecosfera Divig e Hsa Italia. Al momento di saltare in acqua, senza suono, senza peso, senza distrazioni, tutto mi è stato chiaro: ero in un’altra dimensione. Una sensazione incredibile con la percezione del mio corpo immerso, l’abbandono completo di tutto quello che poteva essere direzione, profondità e tempo. Voglio quindi consigliare a tutte quelle persone che convivono con delle disabilità di non escludere a priori questo sport perché così facendo si precluderebbero un mondo infinito di esperienze che non smette mai di stupire”. A dirlo lo scrittore non vedente e membro del Club Unesco Andrea La Fauci che si è immerso oggi con altre persone con diverse disabilità, persone non vedenti, sordomute e o con spettro autistico nella piscina coperta della Cittadella Sportiva all’Annunziata. L’iniziativa, oltre che da Andrea La Fauci è organizzata dal ‘Ecosfera Diving’ diretta da Domenico Majolino, con la collaborazione di Isda e Hsa Italia, associazione nazionale attività subacquee e natatorie per disabili, nota in ambito nazionale per essere specializzata nel supporto per le immersioni delle persone diversamente abili. Oggi si sono immersi un non vedente e due ragazzi autistici.

“Qui non ci sono ostacoli in cui inciampare, né gradini che ti facciano cadere – spiega ancora La Fauci – sott’acqua esploro con il tatto e riesco a scoprire un nuovo mondo. Tutto è possibile, anche vincere ogni tipo di limite. Il mare ce l’ho dentro da piccolo nuotavo ed andavo a pesca. Sono innamorato dello Stretto di Messina, vero e proprio patrimonio dell’umanità, e sono felice che la prossima volta potremo immergerci proprio in mare e scoprire i suoi tesori con fauna e flora unici al mondo. Visto che spero che le immersioni in mare poi continuino lancio un’idea: perché non permettere anche a noi persone con disabilità di dare una mano per ripulire i fondali marini in una giornata di immersioni. Anche noi, guidati dagli istruttori, vogliamo renderci utili e sensibilizzare tutti al rispetto dell’ambiente”.

“Anche per noi è una grande emozione immergerci con persone diversamente abili. Facciamo tutto questo con tanta passione e professionalità ed un sostanziale impegno economico al fine di poter regalare questi momenti di integrazione – ha aggiunto Domenico Majolino-. Auspichiamo di essere riusciti a far capire che questo non è uno sport solo per i normodotati ma per tutti. Basta essere in possesso di un certificato medico con abilitazione all’attività sportiva. Bisogna fare sempre tutto in assoluta sicurezza e rispettando le regole prescritte. Siamo stati sommersi da molte richieste di persone diversamente abili che vogliono provare quest’esperienza e abbiamo pensato di fare quest’attività in maniera cadenzata. Visto il successo dell’iniziativa difatti, la vogliamo ripetere a giugno in mare. Questo permetterà ai disabili di relazionarsi con il mondo marino. Una volta in acqua, le mani diventano il loro strumento di adesione col mondo sommerso, intenti insieme a esplorare un universo pieno di forme esaltanti da scoprire. Tuttavia, l’essere portatore di un deficit sensoriale non deve rappresentare un motivo di paura, al contrario, deve diventare uno stimolo. Accolgo con grande ammirazione l’appello di Andrea La Fauci di impegnarsi insieme ad altre persone disabili, durante un’immersione con noi in mare, per ripulire i fondali dello Stretto. Come sappiamo ci sono milioni di tonnellate di plastica che vengono riversate nei nostri mari e che poi ci ritroviamo a tavola. Questa immersione lancia un messaggio: che si può vedere anche con il cuore e con il tatto. Auspichiamo anche che la nostra collaborazione con IRCCS Messina possa consentire ampia diffusione di questi momenti di inclusione”.