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Infermieri prescrittori: è scontro. I sindacati chiedono un incontro urgente con il ministro Schillaci

Infermieri prescrittori: è scontro. I sindacati chiedono un incontro urgente con il ministro Schillaci

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La polemica è scoppiata dopo l’annuncio della creazione di tre aree di specializzazione infermieristiche, che per la prima volta in Italia aprono la strada alla prescrizione infermieristica di trattamenti assistenziali e tecnologie specifiche. La notizia, diffusa dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, sabato scorso, ha destato sconcerto e sorpresa. Durante un intervento al Consiglio nazionale della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI), il ministro ha delineato una riforma significativa per gli infermieri con lauree magistrali a indirizzo clinico e la possibilità di prescrizione.
La FNOPI ha accolto con favore l’iniziativa, sottolineando l’importanza delle tre aree di specializzazione: cure primarie e sanità pubblica, cure pediatriche e neonatali, e cure intensive e nell’emergenza. Queste aree, che saranno incluse nella revisione della classe di laurea da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), sono il risultato di anni di collaborazione tra la Federazione e i ministeri competenti. L’obiettivo è ampliare le opportunità formative e le prospettive di carriera per gli infermieri con laurea magistrale.
“Stiamo lavorando a un progetto complessivo per il futuro della sanità italiana, riconoscendo il ruolo cruciale degli infermieri nell’assistenza sul territorio”, ha dichiarato Schillaci. “La vostra professionalità è fondamentale per garantire qualità alla sanità pubblica”. Questo approccio punta a modellare l’assistenza infermieristica sulle reali esigenze dei cittadini, introducendo per la prima volta in Italia la prescrizione infermieristica di trattamenti e dispositivi, garantendo così continuità e sicurezza delle cure.
Tuttavia, i sindacati hanno espresso forti preoccupazioni. “Mentre attendiamo un segnale di attenzione dalla politica, apprendiamo con stupore dalla stampa dell’apertura alle prescrizioni infermieristiche. Questo ennesimo blitz ignora il necessario confronto con i medici, che detengono prerogative chiare nella diagnosi e terapia”, hanno dichiarato uniti i leader di Anaao Assomed, Cimo-Fesmed, Fimmg e Sumai. “È fondamentale una discussione ampia su un argomento così delicato, che avrà inevitabili ripercussioni sulla spesa sanitaria”.
Pina Onotri, Segretario Generale dello SMI, ha commentato: “Se le notizie sono confermate, e gli infermieri potranno prescrivere presidi e ausili, sarebbe una scelta grave. Non intendiamo innescare conflitti con gli infermieri, ma questa decisione rappresenta una risposta errata alla crisi della professione medica. Non si può traslare competenze mediche verso professioni con formazione meno costosa, ignorando le necessità di una prescrizione adeguata”.
Onotri ha concluso: “Attendiamo di visionare il provvedimento sulle nuove lauree specialistiche per le scuole infermieristiche per valutare eventuali azioni legali per abuso di professione”.