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Inquinamento dell’aria, medici preoccupati per i dati dell’Agenzia europea per l’ambiente lanciano appello al Governo: “Decarbonizzare e ridurre concentrazioni polveri sottili”. Anelli (Fnomceo): “Cominciamo dall’Ilva”

Inquinamento dell’aria, medici preoccupati per i dati dell’Agenzia europea per l’ambiente lanciano appello al Governo: “Decarbonizzare e ridurre concentrazioni polveri sottili”. Anelli (Fnomceo): “Cominciamo dall’Ilva”

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Un doppio appello, al Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, insieme all’intero Governo italiano, perché mettano in atto a tutti i livelli un ‘Green new deal’ che preveda, anche nel nostro Paese, la riduzione progressiva delle emissioni di anidride carbonica e della concentrazione nell’aria delle polveri sottili. A lanciarlo, il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, insieme a tutto il Comitato Centrale, riunito in queste ore a Roma, all’indomani della diffusione, da parte dell’Agenzia europea per l’ambiente, del Report 2019 sulla qualità dell’aria.

Dati inquietanti, quelli che emergono dallo studio condotto su 41 paesi europei nel 2016, e che contano, in quell’anno, 412mila morti premature causate dalle polveri sottili, PM2.5, 71.000 riconducibili al biossido di azoto, 15100 all’ozono. Ancora più impressionante il calcolo sugli anni di vita persi: 4.223.000 quelli attribuibili all’esposizione alle polveri sottili, 707.000 quelli causati dal biossido di azoto e 147.000 quelli per l’ozono. L’Italia è in cima alla classifica dei paesi più colpiti dall’inquinamento, sia per numero di morti premature (58.600 per le polveri sottili, 14.600 per biossido di azoto e 3.000 a causa dell’ozono), sia per anni di vita persi.

“I nuovi dati dell’Agenzia europea per l’ambiente sui decessi prematuri e anni di vita persi attribuibili alle polveri sottili confermano, per l’ennesima volta, l’importanza dei fattori ambientali e sociali nel determinare lo stato di salute e malattia degli individui e della collettività – commenta Emanuele Vinci, Coordinatore della Commissione Professione, Salute, Ambiente e Sviluppo Economico della Fnomceo -. Pur continuando a informare e ad educare sull’importanza di seguire corretti stili di vita, è sempre più evidente che occorre porre l’attenzione sui determinanti socio – ambientali della salute, che sono all’origine delle gravi diseguaglianze di salute tra le persone e popolazioni”.

Da ciò la necessità di superare gli attuali sistemi di sorveglianza sanitaria basati sulla valutazione del danno sanitario con il conteggio di morti e feriti (registri di morte, di tumori e di patologie, schede di dimissioni ospedaliere) e l’urgenza di passare ad una valutazione preventiva di impatto sulla salute dei fattori clima-alteranti, inquinanti ambientali e socio-economici – prosegue Vinci -. I medici possono svolgere un ruolo importante operando come “Sentinelle per l’Ambiente” secondo modelli organizzativi già da noi proposti con la RIMSA – Rete Italiana Medici Sentinella per l’Ambiente- attuando una sorveglianza e una prevenzione primaria in stretta collaborazione con le Istituzioni, al fine di porre la salute al centro di ogni politica”.

 

Questi dati, posti oggi dalla Commissione Ambiente e Salute all’attenzione del Comitato Centrale, ci preoccupano fortemente – afferma il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli -. È ormai improcrastinabile un intervento del Governo italiano affinché l’eliminazione del carbone a favore dei combustibili fossili sia inserita tra le prescrizioni di tutela ambientale e siano riviste le soglie stabilite per legge per PM10 e PM2.5”.

A livello europeo, abbiamo un’occasione unica: la Presidente eletta della Commissione, Ursula von der Leyen, ha posto al centro della sua ‘Agenda per l’Europa’ le politiche ambientali, delineando un ‘European Green deal’ che renda il nostro il primo continente al mondo a impatto climatico zero – continua -. Un programma che, come medici, non possiamo che sostenere appieno, chiedendone l’applicazione anche e soprattutto nel nostro Paese, dove molte, a livello ambientale, sono le ferite aperte”.

“Recentemente, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, oltre, com’è naturale, al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, hanno mostrato grande sensibilità e apertura su queste tematiche, ventilando l’istituzione di un Comitato interministeriale per il contrasto ai cambiamenti climatici, che entrerà nel Cipe – continua Anelli -. Nel richiedere alla Camera la fiducia al nuovo Governo, lo stesso Conte si è posto sulla linea europea del ‘Green New Deal’, che promuova la rigenerazione urbana, la riconversione energetica verso un progressivo e sempre più diffuso ricorso alle fonti rinnovabili, la protezione della biodiversità e dei mari, il contrasto ai cambiamenti climatici”.

Ora dobbiamo essere pragmatici – aggiunge ancora – e, partendo da queste ottime intenzioni, mettere in pratica un programma serio di decarbonizzazione e riduzione delle polveri sottili. Possiamo cominciare dall’Ilva, che la Scienza e la Giustizia indicano come responsabile di tante morti, anche infantili”.

Ci appelliamo dunque al Presidente Conte e al Governo, in particolare al Ministro dell’Economia e dell’Ambiente, perché mettano in atto urgentemente tutti gli adempimenti necessari, fissando obiettivi progressivi, definendo un cronoprogramma sul breve, medio, lungo periodo e stanziando finanziamenti adeguati – conclude -. Noi medici come sempre ci siamo, siamo pronti a fare la nostra parte, intervenendo, come consiglieri, a tutti i Tavoli italiani ed europei cui saremo chiamati e portando i dati raccolti con la Rete dei Medici Sentinella per l’Ambiente, messa in piedi insieme all’Isde, l’associazione Medici per l’Ambiente, con il sostegno del Ministero della Salute”.