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ISS: il sonnambulismo

ISS: il sonnambulismo

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Il sonnambulismo si verifica quando una persona cammina o compie attività complesse mentre non è ancora sveglia del tutto.

Di solito, si manifesta nelle prime ore dopo l’addormentamento durante la fase di sonno profondo. Il sonnambulismo può insorgere a qualsiasi età, ma è più comune nei bambini. Si pensa che almeno il 20% di essi possa sperimentare il sonnambulismo almeno una volta. Nella maggior parte dei casi il disturbo scompare all’età della pubertà ma, talvolta, può persistere fino all’età adulta.

SINTOMI
In alcuni episodi di sonnambulismo la persona si siede sul letto e si guarda intorno apparentemente confusa; in altri, scende dal letto e cammina, apre gli armadi, si veste o mangia o si mostra agitata. In casi estremi può addirittura uscire di casa e compiere azioni complesse come quella di guidare l’auto.

Durante l’episodio di sonnambulismo gli occhi sono generalmente aperti, sebbene con uno sguardo che attraversa le persone senza riconoscerle. Inoltre, spesso la persona è in grado di muoversi bene tra gli oggetti familiari e se le si parla può rispondere, almeno in parte, a proposito oppure dire cose senza senso.

La maggior parte degli episodi dura meno di 10 minuti, ma in alcuni casi può protrarsi più a lungo. Alla fine di ogni episodio, la persona può svegliarsi o tornare a letto e mettersi a dormire. La mattina al risveglio, di solito, non ne avrà memoria o avrà un ricordo spezzettato. Se, invece, viene svegliata durante l’episodio di sonnambulismo, potrà sentirsi confusa e agitata e non ricordare nulla dell’accaduto.

CAUSE
La causa esatta del sonnambulismo è sconosciuta, ma sembra essere di natura ereditaria. Si ha, infatti, una maggiore probabilità di avere episodi di sonnambulismo se nella famiglia di origine sono già presenti delle persone con questo disturbo o con paure notturne.

Le cause che possono innescare il sonnambulismo, o peggiorarlo, sono:

stress e ansia
infezioni con febbre (specialmente nei bambini)
consumo eccessivo di alcol
sostanze stupefacenti
alcuni farmaci, come i sedativi
essere svegliati bruscamente da un rumore, mentre si è nella fase di sonno profondo
Altri disturbi del sonno come la apnea notturna ostruttiva o la sindrome delle gambe senza riposo possono causare episodi di sonnambulismo.

DIAGNOSI
Se occasionali, gli episodi di sonnambulismo non richiedono un’attenzione particolare da parte del medico. Raramente, infatti, rappresentano segnali di qualcosa di serio e, in genere, migliorano con il tempo, particolarmente nei bambini. Tuttavia, è consigliabile farsi visitare dal medico di medicina generale se gli episodi diventano frequenti, se si ritiene di essere a rischio di incorrere in situazioni pericolose con possibilità di farsi del male o di procurarlo agli altri, se gli episodi persistono o insorgono nell’età adulta.

Il medico di medicina generale potrà prescrivere una visita dal neurologo, medico specialista per i disturbi del sonno, per escludere la presenza di altri disturbi come la apnea notturna ostruttiva e la sindrome delle gambe senza riposo e ricevere un trattamento adeguato.

TERAPIA
Non esiste una cura specifica per il sonnambulismo ma, di solito, è di aiuto dormire per un tempo adeguato e mantenere delle abitudini (routine) regolari e rilassanti prima di andare a dormire come:

andare a letto alla stessa ora tutte le notti, quando possibile
assicurarsi che la stanza da letto sia al buio e tranquilla
limitare le bevande, particolarmente quelle contenenti caffeina
andare al bagno (svuotare la vescica) prima di coricarsi, per evitare di doversi alzare durante la notte
trovare modi per rilassarsi, come fare un bagno caldo, leggere o respirare profondamente
Se il disturbo riguarda un bambino e gli episodi di sonnambulismo si manifestano generalmente alla stessa ora della notte, si può cercare di tenerlo sveglio per circa 15-30 minuti prima dell’ora in cui normalmente si presenta il sonnambulismo, così da impedirne la comparsa andando a modificare il ciclo del sonno.

Di solito, non vengono prescritti medicinali. Tuttavia, nei casi di episodi frequenti di sonnambulismo o in quelli che mettono a rischio l’incolumità della persona o degli altri, il neurologo può prescrivere le benzodiazepine o gli antidepressivi. Questi farmaci favoriscono il sonno e riducono la frequenza degli episodi di sonnambulismo. Talvolta, terapie come quella cognitivo comportamentale o l’ipnosi possono dimostrarsi utili.

PREVENZIONE
Per prevenire il sonnambulismo bisogna agire sulle cause che ne favoriscono la comparsa; è utile dormire abbastanza e mettere in atto strategie per trattare e ridurre lo stress. Inoltre, è importante tenere libere da ostacoli le zone della casa dove di solito la persona sonnambula cammina per evitare che possa farsi male. È bene assicurarsi anche che porte e finestre siano chiuse.

Se ad essere sonnambulo è un bambino, bisognerà evitare di farlo dormire nella parte superiore di un letto a castello, assicurarsi che in cima ad eventuali scale ci sia un cancello ben chiuso e istruire eventuali persone che abbiano il compito di sorvegliarlo di notte (come, ad esempio, la baby sitter, i parenti o gli amici) sulle cose da fare in caso si verifichi un episodio.

La cosa principale in presenza di una persona con un episodio in corso, è assicurare la sua sicurezza. Quindi, bisognerà ricondurla a letto gentilmente, rassicurandola. Se non viene svegliata, spesso andrà a letto e dormirà di nuovo. Talvolta, svegliarla gentilmente e accompagnarla a letto solo dopo che sia uscita del tutto dall’episodio di sonnambulismo, può prevenire il ripetersi degli episodi. È importante non gridare o strattonare la persona sonnambula e non cercare di contenerla fisicamente a meno che non sia in pericolo immediato, poiché potrebbe agitarsi.

BIBLIOGRAFIA
NHS. Sleepwalking (Inglese)