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Italia: mancano donatrici per le procedure di procreazione medicalmente assistita eterologa

Italia: mancano donatrici per le procedure di procreazione medicalmente assistita eterologa

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In occasione della “Giornata nazionale dei donatori di organi e tessuti”, il 14 aprile 2024, e a 10 anni dalla sentenza che, nel 2014, ha reso possibile ricorrere, in alcuni casi, alla fecondazione eterologa in Italia, facciamo il punto della situazione sulla donazione di gameti con il professor Mario Mignini Renzini, specialista in ginecologia e ostetricia e Professore di Ginecologia e Ostetricia presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca. Per quanto riguarda la PMA, permane il problema di una completa assenza di donatrici di ovociti, che può interferire con l’accesso e la buona riuscita delle cure
Milano, 8/4/2024
La Giornata nazionale dei donatori di organi e tessuti indetta, per il 2024, dal Ministero italiano della salute per il giorno 14 aprile, ha lo scopo di diffondere la cultura del dono, che può essere effettuato quando si è in vita o dopo la morte, per salvare o migliorare le condizioni di vita dei riceventi.
Purtroppo, sebbene in base ai dati 2022 l’Italia risulti essere il terzo Paese per numero di donazioni di organi da cadavere rispetto ai paesi europei con una popolazione paragonabile, questa propensione alla donazione non riguarda il campo della procreazione medicalmente assistita, alla quale è costretto a ricorrere un numero sempre crescente di coppie che non riescono a conseguire una gravidanza con i propri gameti. Dal 2014, momento in cui, a determinate condizioni, è diventato possibile ricorrere alla procreazione medicalmente assistita con donazione di gameti anche in Italia, a oggi, non si sono verificati progressi.
L’assenza di donatrici di ovociti in Italia
Nel 2021 sono stati effettuati in Italia 13.461 cicli di procreazione medicalmente assistita con donazione di gameti, di cui il 78,6% con donazione di ovociti. In base al 17° Report di Attività del Registro nazionale italiano della Procreazione medicalmente assistita, riferito ai dati 2021, il 99,8% degli ovociti impiegati nei trattamenti di fecondazione eterologa effettuati in Italia derivano da banche estere. Questo avviene per la totale assenza di donatrici di ovociti in Italia. Il dato della provenienza dall’estero dei gameti femminili può sembrare irrilevante per i non addetti ai lavori. Purtroppo, invece, può non esserlo ai fini della buona riuscita del trattamento. Nel caso della fecondazione assistita con donazione di gameti femminili, la paziente che si rivolge a gran parte dei centri italiani dovrà infatti ricorrere all’impiego di ovociti crioconservati provenienti dall’estero e scongelati in Italia. L’ovocita è però una cellula molto delicata e la procedura di scongelamento può danneggiarlo, con risultati dei trattamenti non paragonabili a quelli delle procedure effettuate con ovociti freschi. “Questo non avviene nel Gruppo Eugin, che adotta un modello di donazione transnazionale con risultati sovrapponibili a quelli dei cicli a fresco, ben descritto in un trattato scientifico apparso su Human Reproduction.” Afferma Mario Mignini Renzini, Specialista in Ginecologia e Ostetricia, Professore di Ginecologia e Ostetricia presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca e coordinatore clinico dei centri Eugin in Italia.
Come risolvere il problema dell’assenza di donatrici in Italia?
“In primo luogo, mi preme sottolineare che l’infertilità è una vera e propria patologia, come ha ribadito più volte anche l’OMS; quindi, va trattata con pari dignità rispetto a tutte le altre patologie che possono richiedere, per essere risolte, anche l’impiego di tessuti donati. Entrando in quest’ottica, tutto il sistema dovrebbe adoperarsi per incrementare la conoscenza del problema e sviluppare una cultura della donazione anche nel campo della PMA”. Spiega Mignini Renzini. “Un altro aspetto fondamentale, sul quale non vi è ancora sufficiente informazione, è quello della prevenzione e preservazione della fertilità, che potrebbe aiutare moltissime donne a evitare il ricorso alla fecondazione assistita eterologa. Grazie alla crioconservazione dei propri ovociti, preferibilmente da effettuare prima dei 35 anni, è possibile incrementare le probabilità di avere una gravidanza in futuro impiegando i propri gameti. Questa possibilità viene in aiuto di tutte le donne che non hanno un partner stabile con il quale sviluppare un progetto di famiglia o che devono posticipare questa decisione, ad esempio per motivi di salute o lavoro. Studi internazionali dimostrano che, in casi non infrequenti, neppure le pazienti oncologiche vengono sufficientemente informate di questa possibilità prima di sottoporsi a cure che possono avere un impatto sulla loro fertilità. È quindi molto importante informare precocemente le giovani donne con dei programmi più ampi, mentre oggi l’informazione è demandata in buona parte all’attività dei singoli medici esperti di medicina della riproduzione”. Conclude Mignini Renzini.