Views: 241
Come ogni anno il FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano, organizza le Giornate di Primavera in tutta Italia, evento realizzato sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, giunto quest’anno alla 31° edizione. Nei giorni 25 e 26 marzo 2023, saranno aperti al pubblico, sul territorio nazionale, luoghi e monumenti poco conosciuti o dimenticati, ma meritevoli di essere posti all’attenzione generale, tutto ciò sarà possibile grazie all’attività di 8000 volontari, tra cui molti studenti ” Apprendisti Ciceroni ®” che illustreranno la storia e l’importanza del bene da visitare, realizzando così un momento di conoscenza personale e collettiva. La Delegazione FAI di Messina, dopo aver organizzato negli anni passati le “GIORNATE FAI di Primavera”, a Santa Maria della Valle detta la Badiazza, Forte Gonzaga, Forte Castellaccio, Forte San Salvatore, Lanterna del Montorsoli, Real Cittadella, la Cripta del Duomo e Villa Pace, Villa De Pasquale, Forte Masotto, il Bacino di Carenaggio dell’Arsenale Militare, il Teleposto dell’Aeronautica Militare ed il viaggio dietro le quinte del Teatro Vittorio Emanuele, quest’anno in occasione della trentunesima edizione delle Giornate FAI di Primavera, darà la possibilità di visitare “La Spianata dei Greci”, un’estesa area espositiva all’aperto, che fa parte del complesso edilizio del MuMe e si affaccia sullo Stretto di Messina. La manifestazione organizzata grazie alla collaborazione con il Museo Regionale di Messina, e la disponibilità del direttore, architetto Orazio Micali e del personale tutto, ha avuto il patrocinio del Comune di Messina e delle partecipate AMAM, ATM e Messina Social City. Grazie alla collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale, alla disponibilità dei dirigenti e soprattutto all’impegno dei docenti delle scuole di seguito citate, saranno 500 gli apprendisti ciceroni, formati per l’occasione, che cureranno le visite: IC ” Villa Lina Ritiro”; IC “G. Mazzini”; IIS ” La Farina Basile”; Liceo Statale “E. Ainis”; IC “Paradiso”; IIS Liceo Classico “F. Maurolico”; IC “E. Drago”; IIS “Verona Trento”; IC “G. Martino” Tremestieri; IC“San Francesco di Paola”; IC “G. Catalfamo”; IC “E. Vittorini”; IC “Pascoli- Crispi” ed il ”; Liceo Scientifico “G. Seguenza”, che con la sezione artistico – audiovisivo e multimediale ha curato la realizzazione della locandina. Un ringraziamento particolare ai partner tecnici locali delle “GFP 2023”, GIP (Generale Italiana Pubblicità), MASTER AUDIOVISIVI, PVK Produzioni Video e NEW STAGE srl, ed alle associazioni scout (ASSORAIDER, CNGEI e MASCI) per il supporto che forniranno durante la visita. Il percorso che ha inizio nell’area dell’ex filanda Mellinghoff, in cui saranno esposti materiali delle precedenti edizioni, vedrà la presenza del Comitato promotore Uniti per il Cimitero Vecchio di Santo Stefano di Camastra, candidato come Luogo del Cuore 2022, che è risultato il sito più votato in Sicilia ed il tutto il Sud Italia, che speriamo riesca a rientrare tra i beni ammessi a contributo da parte del FAI. L’ingresso è gratuito, sarà possibile sostenere il FAI con l’iscrizione a quota agevolata o con un contributo libero.
Questi gli orari delle aperture: venerdì 24 marzo: 9 – 13 (riservato alle scuole); sabato 25 marzo: 9 – 17:30; domenica 26 marzo: 9 – 17:30.
La Spianata dei Greci fa parte del complesso del MuMe ed è un’estesa area espositiva all’aperto affacciata sullo Stretto, ben distinta ma perfettamente inserita nel contesto urbano.
Configurazione naturale e stratificazione storica della città trovano in questi spazi una felice leggibilità, permettendo di orientarsi simultaneamente tra i simboli identitari del paesaggio messinese: la falce, lo Stretto e i monti, e quelli creati dall’uomo: i frammenti architettonici allestiti lungo i vialetti.
La Spianata deve il suo nome alla Chiesa e al Monastero del Santissimo Salvatore dei Greci, di rito basiliano orientale, originariamente costruito (XI-XII sc) presso la falce del porto e trasferito fuori le mura nel 1549 per far posto alle fortificazioni militari volute da Carlo V. Il complesso monastico venne confiscato nel 1866 e trasformato in caserma della Guardia di Finanza.
Dopo il terremoto del 1908 quest’area, piuttosto sgombra da macerie e presidiata dalla Guardia di Finanza, venne considerata idonea ad accogliere quanto rimaneva del patrimonio artistico e monumentale della città. Si decise pure che per posizione panoramica ed estensione avrebbe ospitato il nuovo museo.
Oggi, lungo le aiuole di piante mediterranee e nei piazzali di questo spazio espositivo di circa 3500 mq, come pure nel cortile dell’ex filanda Mellinghoff, sono collocati sontuosi elementi architettonici e decorativi – portali, stemmi, mensoloni, sarcofagi, capitelli … – che costituiscono frammenti tanto preziosi quanto poco conosciuti della storia culturale e civile della città che non c’è più e che pure è tutta qui. Insomma, un museo a cielo aperto o un museo nel museo, come era nelle intenzioni di chi, a vario titolo e in momenti diversi, con differente intuizione e talento museografico, ha progettato allestimento, distribuzione, spazi articolati funzionali, disposizione e orientamento dei pezzi rispetto all’asse viario e financo cornici e supporti per valorizzare questi giganti di pietra pronti raccontare una storia non meno significativa e sorprendente di quella delle opere esposte all’interno. E che dire dei depositi a cielo aperto e delle ‘cataste’ ordinate di materiale plastico architettonico che si susseguono in una serie continua fino alla fine del percorso e che ci raccontano anch’essi che c’era una volta Messina, anzi, se siamo lì ad ascoltarli, che ancora c’è!
La narrazione degli Apprendisti Ciceroni restituirà la parola a questa collezione di frammenti finora silenti. Il percorso si snoderà nello spazio-tempo attraverso i secoli per consentire un’esperienza conoscitiva ed identitaria importante. Potremo camminare per la prima volta tra i manufatti e le cataste dei depositi esterni, ripensare consapevolmente lo spazio urbano, comprendere l’unicità di questo museo, custode e scrigno della storia anche architettonica di un’intera Comunità.
Il museologo Franco Russoli ammoniva – “Si cerchi dunque in ogni modo di far intervenire il museo in tutte le attività culturali dell’ambiente in cui funziona: non come sede di contemplazione o studio della tradizione, ma come luogo in cui si costruisce e si vive lo sviluppo della realtà contemporanea”. Non occupazione per il “tempo libero”, bensì per il “tempo impegnato – che spingono a riflettere sul significato di ciò che chiamiamo patrimonio storico artistico.
Ritornando alle nostre Giornate di primavera,
Sicuramente apprezzeremo la rappresentazione architettonica, urbana e letteraria della nostra città, quella di ieri e, per sovrapposizione, quella di oggi.
Sicuramente ci stupiremo nel comprendere che il nostro museo, nato all’indomani del terremoto, è anche un museo d’architettura a cielo aperto.
Sicuramente ci sorprenderà il desiderio di ripensare lo spazio urbano di oggi e di volere una città che ci piaccia e ci faccia stare bene.
Sicuramente, ci darà gioia ed emozione, forse anche commozione, il sentire tutto ciò narrato dalle giovani generazioni che si aggireranno confidenti e sorridenti tra spazi poco frequentati, all’improvviso diventati familiari.
Sicuramente capiremo che è bello e interessante e divertente e doveroso fare la lista delle cose da vedere, museo in testa, anche nella propria città, e partire alla scoperta … senza essere necessariamente in vacanza, la domenica, ad esempio.
Sicuramente … ci sono tanti altri motivi, ed ognuno troverà il proprio.