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E’ stata una Pasqua diversa quella appena trascorsa da quattro Ufficiali medici del Dipartimento Militare di Medicina Legale di Messina (già Ospedale Militare di Messina).
Dal giorno 30 marzo infatti il Tenente Colonnello Francesco Famà, il Maggiore Francesco Rugolo ed il Capitano Sebastiano Italia, guidati dal Colonnello Alfonso Zizza, formano lo Staff di medici del Dipartimento Militare di Medicina Legale di Messina scelto dal Ministro della Difesa per coadiuvare, nel controllo della diffusione di un focolaio SARS-CoV-2, la Direzione dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) per il ritardo mentale e l’involuzione cerebrale senile “Oasi Maria SS” di Troina (EN).
Il Team Sanitario Interforze costituito consta anche di 15 sottufficiali infermieri, di stanza in Sicilia e provenienti sia dalle fila dell’Esercito Italiano sia della Marina Militare.
L’attività svolta rientra nell’ambito delle attività concorsuali poste in essere per il controllo dell’epidemia da SARS-CoV-2, in supporto alla Protezione Civile ed al Sistema Sanitario Nazionale e per la quale il Comando Operativo di vertice Interforze della Difesa ha rappresentato la necessità di predisporre un Team Sanitario con lo scopo di contribuire, in maniera fattiva, al controllo ed all’attenuazione del possibile rischio di diffusione del focolaio infettivo, anche al fine di alleggerire le carenze organiche appalesatesi dopo la diffusione del contagio tra molti degli operatori sanitari della struttura.
Tra le prime attività svolte vi è stata la configurazione di un Centro COVID-19 all’interno di uno dei plessi adibiti alla degenza dei ricoverati e di un’area Holding (cuscinetto), ove sono stati distribuiti i pazienti infetti o sospetti tali. A tale scopo, un ruolo fondamentale è stato svolto dalla vasta esperienza messa in campo dagli Ufficiali medici che hanno reso disponibili alla Direzione dell’IRCCS le skills sviluppate nella gestione degli Ospedali Militari da Campo, in ambiente non permissivo.
In particolare, a distanza di sole due settimane dall’insediamento del Team sono state completate tutte le attività propedeutiche all’identificazione di un percorso sporco e di uno pulito e delle aree di decontaminazione e bonifica personale, nel rispetto delle Linee Guida emanate dall’Istituto Superiore di Sanità, in materia di prevenzione del rischio di diffusione dell’infezione da SARS-CoV-2 e, da qualche giorno, si iniziano anche a vedere i primi risultati, in termini di guarigione clinica degli infetti.
Il personale della Sanità Militare da sempre fornisce il proprio incondizionato e qualificato supporto in risposta alle esigenze di carattere operativo e sociale, rappresentate dalle Superiori Autorità sia Civili che Militari, sia in patria che all’estero.
Lo spirito con il quale questi quattro colleghi stanno affrontando la particolare e complessa missione in terra sicula muove quindi da un alto senso di responsabilità collettiva, per il quale ogni militare ed in primis ogni medico, dovrebbe preoccuparsi prioritariamente della tutela altrui e solo secondariamente della propria, nel rispetto del Giuramento sostenuto, sia in qualità di medico sia di militare.
Dal Dopoguerra ad oggi l’Esercito Italiano ha partecipato più volte ad operazioni di soccorso in favore delle popolazioni colpite da calamità naturali (es. Disastro del Vajont, Terremoto in Irpinia, Terremoto in Emilia, Terremoto dell’Aquila, eccetera) ed in supporto alle Forze di Polizia per il controllo del territorio e la prevenzione del rischio terroristico, soprattutto dopo gli attentati dell’11 settembre 2001.
Anche questa volta, i medici in uniforme si stanno spendendo a favore della popolazione italiana colpita dalla maxi-emergenza sanitaria, attraverso la costituzione di Ospedali da Campo e specifici Team sanitari impiegati in concorso al Servizio Sanitario Nazionale, su tutto il territorio nazionale, così come accaduto per gli Ufficiali medici del Dipartimento Militare di Medicina Legale di Messina, oggi chiamati a combattere questo terribile nemico “invisibile” in quel di Troina (EN).