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Le protesi mammarie causano il cancro al seno?

Le protesi mammarie causano il cancro al seno?

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di SALVO DI GRAZIA

La chirurgia estetica e ricostruttiva della mammella richiede spesso interventi di mastoplastica ricostruttiva dopo chirurgia oncologica, oppure estetica additiva (aumento di dimensioni del seno) o riduttiva (riduzione delle dimensioni del seno).

Nel caso di quella additiva è previsto l’uso di protesi mammarie che consistono in cuscinetti di vario materiale, oggi quasi sempre in silicone con contenuto acquoso, che imitano la forma naturale del seno. L’impianto delle protesi prevede sempre un intervento chirurgico.

Negli anni la forma e la struttura delle protesi hanno vissuto un’evoluzione continua, sia nei materiali che nella loro conformazione, migliorando la loro sicurezza e la capacità di adattarsi al corpo umano.

Dottore, le protesi sono sicure?

Oltre agli studi effettuati all’inizio della loro commercializzazione, con il tempo le protesi sono migliorate sia per forma che per tipo di materiale e negli anni (anche grazie alla loro diffusione) sono stati fatti studi sulla loro sicurezza.

La presenza di protesi nel corpo umano non crea particolari problemi. Questo perché sono realizzate con materiali sicuri e compatibili con l’organismo. Persino la rottura (molto rara) di una protesi non crea necessariamente effetti dannosi, tanto che periodicamente va effettuato un controllo dal medico per essere sicuri della loro integrità.

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Dottore, ma le protesi mammarie causano il cancro al seno?

Una metanalisi del 2015 non notava nessun aumento di rischio di tumore mammario in donne portatrici di protesi [1] e lo stesso notavano un precedente studio del 2007 [2], uno studio scandinavo prolungato nel tempo [3] e altri studi successivi: nessun aumento di tumore mammario nelle portatrici di protesi, come nessun aumento di decesso per tumore mammario. I dati quindi sono tranquillizzanti.

Dottore, le protesi al seno possono determinare altri tipi di tumore?

Nel 2011 furono descritti dei casi di un tumore (BIA-ALCL, linfoma anaplastico associato a protesi mammaria) che colpisce alcune persone con protesi al seno [4]. Non si tratta di un tumore mammario ma di un tipo di tumore legato al sistema circolatorio e immunitario. I casi sono molto rari e difficili da diagnosticare e comprendere bene. Questo tipo di tumore, ancora non ben definito in tutti i suoi aspetti, non dipende comunque dal tipo o dal materiale della protesi.

Per quanto riguarda altri tipi di tumore, oltre a quello mammario, non sembra esserci alcun aumento del rischio [5].

Il legame tra protesi mammarie e cancro al seno è quindi a oggi escluso, per quanto riguarda problemi in altre sedi si tratta di casi rarissimi e non nella sede della protesi.

Dottore, le protesi possono impedire una diagnosi di tumore?

Negli anni sono stati sollevati alcuni dubbi sul fatto che le protesi mammarie potessero condizionare la diagnosi di tumore al seno [6].

Secondo alcuni studi, la presenza di protesi può ritardare la diagnosi di tumore [7], altri smentivano questa ipotesi [8,9]. Sembra ormai dimostrato che la presenza di protesi mammaria possa peggiorare la qualità dell’immagine radiologica della mammografia ma è anche vero che questo non sembra influire sulla possibilità di diagnosi e sulla sopravvivenza delle pazienti colpite da tumore [10]. Inoltre le donne con protesi sono più soggette a controlli che sembrano più precisi clinicamente, e quindi hanno una possibilità maggiore di diagnosi molto precoce [11].

(Fonte; dottoremaeveroche.it)