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Scoperte in medicina: il cortisone

Scoperte in medicina: il cortisone

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a cura di Giovanni Pulitanò

 

Si deve al patologo statunitense Philip Showalter Henc, professore all’Università del Minnesota, l’intuizione che la presenza di un contenuto maggiore di steroidi nel sangue di pazienti, sofferenti per malattie reumatiche, colpiti da ittero od in stato di gravidanza avessero un miglioramento cominciò a somministrare nella terapia di queste patologie uno steroide antireumatico.

A tale scopo utilizzò un composto isolato della corteccia surrenalica, che poi sarebbe stato chiamato cortisone, dimostratosi con eccezionali proprietà terapeutiche. Infatti Edward Clavin Kendall, biochimico statunitense, laureatosi in medicina all’Università di New York iniziò la sua attività di ricerca nell’industria farmaceutica dedicandosi  rimariamente all’analisi di increti tiroidei da cui riuscì ad estrarre la Tiroxina.
Successivamente si dedicò allo studio delle ghiandole surrenaliche analizzando enormi quantitativi di estratto surrenalico di bue, depurato  dall’adrenalina, riuscendo ad ottenere un composto cristallino che designò con la lettera E (composto E di Kendall) sintetizzato nel 1948 utilizzando un enzima presente nella bile bovina – l’acido desossicolico.
Il cortisone, prodotto dalla corteccia surrenalica a partire dal colesterolo, dotato di proprietà glucocorticoide ed antinfiammatoria la cui secrezione è regolata dall’Acth ipofisario con un massimo al mattino ed un minimo alla sera (il cosidetto ritmo circadiano).
Nell’organismo il cortisone svolge numerose funzioni, come l’aumento della glicemia e la ritensione di sodio e acqua, venne introdotto in terapia nel 1949 dimostrandosi un potente antinfiammatorio che agiva riducendo le prostaglandine algogene. I suoi derivati Idrocortisone (o Cortisolo), Prendisone, Desametasone, Betametasone sono proficuamente usati nelle malattie del collagene (artrite reumatoide e lupus eritematoso) nelle malattie allergiche (rinite, asma, orticaria), in alcune malattie infettive (reumatismo articolare acuto, pleuriti, artriti). Vengono usati come immunosoppressori dopo i trapianti di organo ed in alcune neoplasie linfocitarie.
A dosi elevate sono utilizzati nel trattamento dello shock ed usati come ormoni sostitutivi nel morbo di Addison. Hanno però numerosi effetti collaterali anche importanti: aumento della glicemia, ritenzione di liquidi, ipo potassiemia, azione ulcogena, osteoporosi, predisposizione alle infezioni, inibizione delle funzioni surrenaliche. Deprimono come abbiamo sopra descritto, il sistema immunitario limitando la liberazione e l’attività dei globuli bianchi. A Kendall venne attribuito nel 1950 il premio Nobel per la medicina assieme ad Ench e a Taudeusz reichstain biochimico svizzero per la scoperta degli ormoni surrenalici con le loro strutture e funzioni.