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Lotta all’obesità: un’installazione unica a Termini per cambiare prospettiva su una patologia di cui si sa poco.A Roma arriva “The Impossible Gym”, una palestra impossibileper raccontare le difficoltà nascoste dei pazienti e scardinare lo stigma

Lotta all’obesità: un’installazione unica a Termini per cambiare prospettiva su una patologia di cui si sa poco.A Roma arriva “The Impossible Gym”, una palestra impossibileper raccontare le difficoltà nascoste dei pazienti e scardinare lo stigma

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L’obesità è una malattia cronica progressiva, multifattoriale e recidivante, influenzata da meccanismi genetici, endocrini, ambientali e psicologici, che va ben oltre il semplice “mangiare meno e muoversi di più”. Eppure, lo stigma sociale e la colpevolizzazione dei pazienti continuano a essere tra i principali ostacoli per chi convive con questa patologia.

Per cambiare questa narrazione, Lilly lancia la campagna “Perdere peso non dipende solo da te. Il tuo corpo può fare resistenza”, realizzata con il patrocinio dell’associazione pazienti Amici Obesi Onlus, accompagnata dall’inaugurazione di un’installazione unica: “The Impossible Gym”, nella rinnovata Piazza dei Cinquecento, presso la Stazione Termini di Roma, aperta fino al 4 febbraio. L’installazione rappresenta visivamente le sfide quotidiane affrontate da chi vive con l’obesità. All’interno, attrezzi da palestra resi inutilizzabili da elastici gialli simboleggiano la “resistenza” del corpo al calo ponderale, un fenomeno biologico che rende particolarmente difficile perdere peso e mantenerlo nel tempo. Un’esperienza immersiva che raffigura gli ostacoli fisici, biologici e psicologici con i quali devono convivere ogni giorno le persone con obesità. Per tutta la settimana, nell’area aperta al pubblico saranno presenti dietisti qualificati per rispondere alle domande dei visitatori, che potranno calcolare il proprio Indice di Massa Corporea (BMI) utilizzando una bilancia dedicata. All’interno dell’installazione anche un fitto calendario di incontri informativi con medici specialisti per approfondire le tematiche legate alla gestione della patologia.

Presente alla conferenza stampa e all’inaugurazione di “The Impossible Gym” anche la cantante Noemi: “Credo profondamente nella necessità di un cambiamento culturale sul tema del peso e, quindi, dell’obesità. Il corpo di una persona è costantemente sotto gli occhi di tutti e il giudizio e pregiudizio purtroppo spesso accompagnano il pensiero e le parole delle persone. Ogni persona ha una storia diversa, che a volte racconta anche di una patologia difficile da comprendere. La corretta informazione e il superamento di pregiudizi possono cambiare le cose e creare una società più empatica e consapevole, in cui ogni persona possa sentirsi compresa e supportata nel proprio percorso. La salute deve rimanere l’aspetto più importante: riconoscere l’obesità come una patologia e il proprio corpo come qualcosa di cui prendersi cura è fondamentale”, ha dichiarato Noemi.

Oggi in Italia un adulto su due è in sovrappeso (circa 23 milioni) o affetto da obesità (circa 6 milioni, il 12% della popolazione). Si assiste ad una impennata dei numeri dell’obesità, in crescita a livello globale, con un lentissimo assestamento sotto osservazione nei Paesi Occidentali, tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità parla da tempo di “Globesità”; l’impatto sulla qualità della vita e sui costi sociali e sanitari è allarmante, al punto che le principali agenzie di salute pubblica considerano l’obesità come una delle principali sfide per i sistemi sanitari mondiali, paragonabile ai tumori e alle malattie cardiovascolari.
Perdere peso è la cosa più difficile per chi soffre di obesità e non è una questione di forza di volontà, ma di come funziona il nostro corpo.

“L’obesità è legata ad una modificazione patologica dei meccanismi che nel nostro organismo regolano la fame e la sazietà, regolando di conseguenza il peso corporeo – spiega Rocco Barazzoni, Presidente Società Italiana Obesità (SIO) e Professore Associato di Medicina Interna, Dipartimento di Scienze Mediche, Università degli Studi di Trieste – questo tipo di alterazioni è indipendente dal controllo e dalla volontà della persona. Si tratta di meccanismi neurologici in gran parte localizzati nel cervello, ma che rispondono anche a segnali che arrivano dal tessuto adiposo e dall’intestino. Questi meccanismi complessi sono in grado di mantenere in condizioni fisiologiche il peso corporeo entro limiti che possiamo definire ‘normali’, o sani. È dimostrato che le persone affette da obesità presentano alterazioni di tali processi biologici che portano ad un rischio maggiore di aumentare la propria massa grassa. A questi meccanismi si associano anche fattori genetici, endocrini e ambientali. L’insieme di tutti questi elementi definisce l’obesità come malattia. In questi ultimi anni sono stati introdotti farmaci innovativi e molto efficaci, che permettono non solo una riduzione marcata del peso corporeo, ma promettono anche di ridurre, prevenire e curare molte complicanze gravi e temibili. Ovviamente resta anche in questo caso fondamentale l’approccio bilanciato e sano alla dieta, e l’aumento dell’attività e dell’esercizio fisico in un approccio globale alla persona e alla malattia”.