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Il Policlinico di Messina primo centro a utilizzare questa tecnica
Una medicina personalizzata sulla base delle caratteristiche genetiche del paziente. È quanto reso possibile con il progetto di ricerca finalizzata curato dal Prof. Francesco Costa, cardiologo e ricercatore all’interno dell’UOSD di Cardiologia Interventistica dell’AOU G. Martino di Messina, diretta dal Prof. Antonio Micari. Uno studio clinico randomizzato DESC-HBR che vede il Policlinico di Messina promotore e sponsor dello studio, con un ruolo di coordinamento degli altri sei centri impegnati in Italia in questa ricerca.
Un elemento chiave di innovazione introdotto dallo studio è l’utilizzo del Genomadix Cube™, un dispositivo point-of-care all’avanguardia che permette di analizzare in solo un’ora i polimorfismi del gene CYP2C19. Questa analisi genetica è fondamentale per personalizzare la terapia antitrombotica, adattandola alle caratteristiche individuali di ciascun paziente e migliorando così l’efficacia del trattamento. Il Policlinico di Messina – affermano gli specialisti – è il primo centro cardiologico in Italia ad adottare questa tecnologia, aprendo la strada a sviluppi significativi nella medicina di precisione e nella cardiologia interventistica.
Lo studio prevede l’arruolamento di 200 pazienti sottoposti a intervento coronarico percutaneo (PCI) e trattati con doppia terapia antipiastrinica (DAPT); l’obiettivo è quello di confrontare tre strategie che prevedono una progressiva riduzione della terapia antipiastrinica con il trattamento standard. Grazie all’analisi genetica è possibile valutare l’efficacia e la sicurezza di queste cure analizzando anche i poliformismi che influenzano il metabolismo dei farmaci antipiastrinici, valutando così la risposta dei pazienti.
Nel protocollo sono previste quattro visite nell’arco di sei mesi; in questo periodo i pazienti saranno sottoposti a valutazioni cliniche e strumentali approfondite e completeranno questionari sulla qualità della vita.
Il Prof. Francesco Costa e il Dott. Giampiero Vizzari, investigatori principali dello studio, hanno espresso grande soddisfazione per i progressi raggiunti finora.
“Essere promotori e coordinatori di questo studio a livello nazionale ci permette di essere in prima linea nell’innovazione terapeutica per i pazienti fragili ad alto rischio emorragico. L’introduzione del test genetico per valutare la risposta farmacologica rappresenta una svolta nella medicina di precisione, e il finanziamento del Ministero della Salute testimonia l’importanza di questo progetto”, ha affermato il Prof. Costa. Un ringraziamento speciale va ai Professori Micari e Di Bella, direttori rispettivamente delle unità operative di cardiologia interventistica e cardiologia, per il loro sostegno e la loro leadership che hanno reso possibile la realizzazione di questo importante progetto”.
In allegato la foto del gruppo impegnato nel progetto.