La testata digitale dell'OMCeO Messina
 
Open Journal e formazione medica continua

Open Journal e formazione medica continua

Views: 287

di Salvatore Settineri*

 

 

 

 

Cosa sono gli Open Access

Open Access indica un termine che si riferisce alla libera circolazione dei dati e dell’uso non restrittivo dei dati della ricerca; si tratta, in effetti, di una convinzione per la quale le ricerche condotte con finanziamento pubblico devono essere liberamente consultate mentre, spesso, le grandi ditte di distribuzione che si accaparrano gli articoli guadagnano sul risultato dei ricercatori(talvolta costretti a pagare direttamente o per il tramite dei loro Enti di Ricerca un sostanzioso contributo) e fanno pagare al pubblico la possibilità di scaricare l’intero articolo con costi tutt’altro che simbolici. Alla scelta morale per la quale la proprietà del sapere è patrimonio dell’umanità, il movimento è stato favorito innanzitutto dal web che ne consente una rapida diffusione e quindi lettura; poiché la ricerca si fonda sull’iniziale presa d’atto dello stato dell’arte, poter accedere al sapere è una condizione preliminare per poter porre delle ipotesi da verificare successivamente e, non ultimo, essere citati. La comunità scientifica ha goduto e godrà della globalizzazione e lo scrivente che si sente onorato di essere l’Editor di una rivista Open Access (Mediterranean Journal of Clinical Psychology) che ha constato e constata che la produzione scientifica si allarga dai big della produzione scientifica (esempio USA, GB, Francia e così via) a Paesi in difficoltà per economia, modelli etici, povertà di mezzi ma non di creatività e che hanno molto da insegnare in termini di pensiero e rigore scientifico. Gli articoli scientifici in Open Access sono diventati via via sempre più numerosi e il fatto che quelli autenticamente Open siano altresì free dimostra che è possibile un aggiornamento qualitativamente elevato anche da casa. E’ controverso se gli articoli in Open Access siano più citati poiché la citazione si basa su parametri in cui contano la reputazione, la qualità, la creatività e l’originalità. Tuttavia se accoppiamo il criterio di gratuità con quello del prestigio scientifico dell’ente che sorregge gli Open Journal unitamente al riconoscimento delle istituzioni deputate per la valutazione della qualità della produzione scientifica nazionale (ad esempio l’ANVUR) o internazionale (ad esempio Scopus o ISI – WEB of Science) non sarà difficile essere tutelati rispetto al fenomeno delle fake news. Il fenomeno delle bugie, sia in buona ma soprattutto in cattiva fede, non è nuovo nella storia ma, soprattutto, è oggi che nella capillarizzazione dell’informazione che colpisce internauti, giovani o meno, professionisti o meno, ingenui e anche furbi. Per contrastare questi fenomeni l’aggiornamento medico deve essere autorevole, innovativo con qualità di sintesi e di chiarezza dell’informazione.

Diffusione geografica della rivista MJCP (al gennaio 2019)

A che cosa servono queste osservazioni per il medico?

Nel mese di novembre scorso (2008) sono state portate delle modeste ma significative variazioni all’acquisizione dei crediti ECM. Fra le modificazioni l’acquisizione del 20% dei crediti formativi triennali per autoapprendimento (vedi Messina Medica del 5/1/2019) tramite riconoscimento degli articoli da parte dell’Ordine. Nel riconoscimento ci auguriamo che siano adottati dei parametri e tra questi si vuole ricordare che a tutt’oggi, per quanto non sia un criterio di “verità assoluta”, c’è quello che devolve agli Enti Formativi, tra cui le Università questo compito; non di meno desideriamo ricordare che nella scelta dell’articolo si tenga conto che l’articolo:

  • Sia stato sottoposto ad un processo di revisione paritaria (peer review);
  • Sia corredato da una buona bibliografia;
  • Sia possibilmente privo da conflitti di interesse (un Ente pubblico dovrebbe essere serio a tal proposito);
  • Sia sufficientemente esteso ed esaustivo nelle ipotesi preliminarmente dichiarate;
  • Sia particolarmente chiaro nel riassunto iniziale.

La FMNOCeO nell’anno scorso ha proposto un FAD dedicato alla lettura dell’articolo scientifico che purtroppo allo stato attuale è disponibile solo per altre figure sanitarie non mediche ma possono reperirsi in internet dei buoni file dedicati sia ai medici che non.

Non di meno la scelta per proporre degli articoli scientifici in sostituzione della percentuale del proprio plafond appositamente dedicato dovrebbe essere una scelta ponderata che privilegi essenzialmente una via riflessiva personale che privilegia la lettura a fronte dell’apprendimento relazionale (corsi e convegni) o tecnologico (FAD).

I contributi gratuiti dell’Università Messinese:

In questi ultimi vent’anni il sistema Bibliotecario dell’Università di Messina (SBA) oltre a fornire strumenti tradizionali di lettura ( riviste cartacee e libri), sistemi innovativi di prestito (NILDE) anche a rete con altre Università, ha proposto un catalogo interessante di Open Journal (free access) riguardanti diversi argomenti del sapere. Nel campo medico si segnalano: gli Atti dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti – Classe di Scienze Mediche Biologiche(http://cab.unime.it/journals/index.php/APMB) nella cui sezione di archivio (archives) possono essere trovate le pubblicazioni relative agli anni 2017 e 2018 e 2) il Mediterranean Journal of Clinica Psychology (MJCP) (http://cab.unime.it/journals/index.php/MJCP) nella cui sezione di archivio possono essere consultate le pubblicazioni dall’anno 2013.

Per quest’ultima rivista si desiderano ricordare i contributi originali delle metodiche proiettive allorché la psicologia clinica è quelle branche “ponte” tra psicologia e clinica e cioè al servizio della salute, della qualità della vita e della relazione medico – paziente. In un Paese dove la sanità è diventata spesso bersaglio (anche fisico) di pareri che si formano su principi di maggioranza e di negazione del tormento legato alla malattia ponendo il medico in un’ingiusta ma quanto legittima posizione difensiva, la riflessione clinica psicologica ripropone il rapporto tra il soggetto (medico) e la persona che gli sta di fronte (oggetto psichico). Si deve ritenere non conclusa l’importanza di quest’area che non deve essere preclusa alla ricerca, all’innovazione e, tanto meno, all’umanizzazione che l’ha fondata. La possibilità di reperire (e gratuitamente) questi sapere sembra una giusta (per quanto provvisoria) meta della cultura medica.

 

*Prof. Salvatore Settineri

BIOMORF

Department of Biomedical and Dental Sciences and Morphofunctional Imaging,

University of Messina Editor in chief Mediterranean Journal of Clinical Psychology, MJCP

Email: salvatore.settineri@unime.it