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Nell’ambito del progetto “Fidati di Fido”, il Comune di Palermo, l’Ordine dei medici veterinari (Omv) e il Lions club Palermo Leoni (L.c.) hanno firmato ieri mattina a Palazzo delle Aquile un accordo per il contrasto al randagismo e l’abbandono. Il protocollo è stato siglato per presa visione dal commissario straordinario dell’Asp di Palermo Daniela Faraoni, che si impegna in una collaborazione per l’identificazione e la sterilizzazione dei cani vaganti prelevati nel territorio legati al progetto.
L’intesa avvia una riprogrammazione della gestione dei cani in ambito urbano, affiancata ad una attività educativa e formativa della popolazione, soprattutto in età scolare.
Si punta a ridurre il tempo di permanenza in canile dei cani senza proprietario accelerandone l’adozione o l’affido attraverso gli istituti scolastici, che sono “il migliore veicolo affinché i ragazzi attraverso i loro genitori possono adottare un cucciolo”, come hanno sottolineato il presidente del Lions club Palermo-Leoni, Salvatore De Lisi, e il Primo vice governatore del distretto Lions 108Yb Sicilia, Paolo Valenti.
L’iniziativa “ha un importante scopo sociale ed educativo e sono certo – ha dichiarato il sindaco di Palermo Roberto Lagalla – che gli istituti scolastici palermitani risponderanno positivamente aderendo a un progetto utile alla conoscenza dei diritti degli animali e di tutela del loro benessere”.
Il ruolo del Comune è mettere a sistema e potenziare le adozioni, che per l’assessore alle politiche sociali, Rosalia Pennino “sono la svolta per potere fare uscire gli animali da una condizione di istituzionalizzazione”.
A Palermo, come nel resto della Sicilia, secondo i dati 2022 della Lega anti vivisezione (Lav) il randagismo resta un problema caldissimo: aumentano le rinunce di proprietà e gli abbandoni, soprattutto dei cuccioli, e si riducono le adozioni. Un paradigma che va così a rimpinguare i già sovraffollati canili sanitari dove si sterilizzano gli esemplari.
In una realtà come Palermo, dove si contano poche adozioni responsabili e tanti cuccioli sgraditi, la mancata sterilizzazione, che causa una riproduzione senza controllo, moltiplica i randagi per le strade.
Tale scenario è fonte di preoccupazione per i medici siciliani attenti, che considerano la triade uomo-animale-ambiente un unico sistema (One-Health), soprattutto per le zoonosi.
“Gli animali sono una risorsa – ha chiarito il presidente dell’ordine dei medici veterinari di Palermo (Omv), Luigi Zumbo – e il Covid ha dimostrato che per mantenere un sano equilibrio è necessario un approccio culturale diverso. Bisogna lavorare soprattutto nelle scuole primarie, in soggetti facilmente recettivi, per far comprendere già da bambini i bisogni degli animali e dell’ambiente che ci circonda. Ciò non significa umanizzare i nostri amici a quattro zampe, ma costruire un rapporto sano con l’animale attraverso un approccio innovativo”.
“In sinergia con l’Omceo di Palermo – ha proseguito Zumbo – metteremo a disposizione le nostre competenze per ristabilire il giusto rapporto tra uomo, animale e ambiente, anche attraverso il progetto di medicina scolastica, che ci vede già partner. Grazie ai nostri iscritti l’ordine dei veterinari rilascerà agli alunni delle scuole un patentino per la cura e la gestione degli animali domestici in modo da responsabilizzare anche i più piccoli”.
Di valore civico ed educativo ha parlato il presidente dell’ordine dei medici di Palermo Toti Amato, consigliere della Fnomceo: “Il randagismo – ha detto – è un fenomeno complesso ma non è inevitabile. Si può limitare educando le persone al possesso responsabile degli animali, che significa rispetto degli animali e degli obblighi legali, che sono i due punti nevralgici in termini di rischi biologici e sicurezza. E poi operando sul fronte della corretta formazione degli operatori sanitari per un rinnovamento culturale e l’acquisizione di competenze specifiche”.
Il protocollo sottoscritto prevede inoltre che il Comune stipuli intese con le associazioni per la protezione degli animali disponibili e iscritte nel registro del Terzo settore con il compito di prelevare i cani vaganti e trasferirli presso il presidio sanitario dell’Asp per le operazioni di identificazione e sterilizzazione propedeutiche all’affido.
Il Lion Club, invece, oltre a promuovere il progetto nelle scuole, allargandolo ad una platea più ampia, si assume l’onere di corrispondere alle associazioni coinvolte 50 euro per ogni cane prelevato, a titolo di rimborso spese, e ulteriori 30 euro per ogni animale affidato o adottato, fino ad esaurimento del fondo.