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Personaggi illustri a Messina: LORENZO MANDALARI

Personaggi illustri a Messina: LORENZO MANDALARI

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di Giovanni Pulitanò

Nel campo medico, Lorenzo Mandalari, reggino di nascita, psichiatra, ha lasciato il ricordo del Suo nome nella nostra città, da più di 100 anni, aprendo un posto di cura per malati mentali, alcolizzati, disabili, emarginati. Nacque a Melito Porto Salvo nel 1855, si laureò in medicina a Napoli, seguendo la disciplina neuropsichiatrica, diresse il manicomio di Aversa. Ritornato in meridione si sposò con una donna messinese, tale Grazia Parlato. Ebbe attribuita la medaglia al Valore Civile per l’abnegazione nel soccorso agli ammalati di colera che affliggeva Messina.
Nel 1886 per sopperire al vuoto delle strutture sanitarie per ospitare gli ammalati di mente comprò dei terreni a Messina, con atto del notaio Aversa per la somma di 115 lire e dopo in contrada Ritiro, con l’aiuto del suo amico Ingegnere Caselli, fondò un “Manicomio Privato” con circa 300 ospiti arrivati da tutte le parti d’Italia nel 1907, ponendosi all’avanguardia nazionale. L’opera fu realizzata all’inizio con progetto del 1889 dell’Ing. Felice Moniliti, adattando il convento di Santa Maria del Gesù al Ritiro, danneggiato dagli straripamenti del torrente San Michele Badiazza. Di seguito l’Amministrazione Provinciale di Messina entrava in possesso della struttura sanitaria che raccoglieva a quel tempo quasi 1000 persone nel 1928 contraendo un mutuo decennale di £800.000 acquistando dagli eredi la proprietà dell’intera casa di cura che fino al momento della legge 180 Basaglia aveva il carattere di residenzialità coatta. Lorenzo Mandalari morì a Messina nel sisma del 1908 per il crollo della sua abitazione assieme alla moglie e alle sue tre figlie.
Il Comune recentemente ha intitolato la strada che va da Monte Scuderi a via Seminario Estivo a Lorenzo Mandalari. Nel 2008 a Reggio Calabria l’amico prof. Antonino Joli, docente della nostra università e Gabriele Quattrone, primario di psichiatria in Calabria, discutendo sulla sua opera “degenerazione della pazzia e nella criminalità” hanno evidenziato
come, a quei tempi, la psichiatria italiana si stava svezzando ad un’impostazione antropomorfica e lombrosiana per dare parametri diagnostici e normativi dei pazienti che tenessero in conto il contesto familiare e sociale.
Recentemente è stata ricordata la nascita di questa struttura e del suo ideatore da parte del dott. Matteo Allone, continuatore della sua opera, che superando notevoli disagi, tende però ad umanizzare il rapporto con gli ammalati nella sua residenza diurna Camelot con una nuova politica gestionale verso i diversi e gli emarginati. Il Mandalari appare come
figura di medico appartenente ad una classe professionale meridionale, cresciuta nell’integrazione culturale tra le due sponde dello stretto. In questi ultimi tempi si stanno studiando in tal senso, i presupposti per la creazione di una realtà unica metropolitana tra Messina ed i centri calabresi a noi vicini.