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di MARIA FREGA (PENSIERO SCIENTIFICO EDITORE)
Con l’arrivo della stagione fredda e secca, circa metà della popolazione ritorna a preoccuparsi della forfora. Classificata spesso solo come una questione estetica, in realtà è una condizione della pelle che comporta parecchi disagi ed è complessa da trattare. Per chi ne soffre, infatti, è spesso un problema a decorso cronico-recidivante, che può perdurare per decenni. Con una migliore spiegazione e comprensione dei meccanismi multifattoriali che la generano, è tuttavia possibile tenere a bada i sintomi e i disagi a essa associati.
Dottore, cos’è la forfora?
È una condizione del cuoio capelluto che si riconosce in due segni caratteristici: la desquamazione della pelle e il prurito. Sono questi i sintomi principali, e interessano testa e capelli, ma possono estendersi anche alle sopracciglia e a baffi e barba. La manifestazione della forfora si aggrava in inverno, in particolare quando il freddo è secco [1].
È un disturbo molto comune: interessa circa il 50% della popolazione in tutto il mondo, con maggiore prevalenza nei maschi. Chi ne è colpito comincia a soffrirne durante la pubertà, mentre dai 50 21 in poi, generalmente, si notano miglioramenti. Si intuisce dunque come sia un disturbo ricorrente, per qualcuno cronico.
Precisiamo che la forfora non è contagiosa. Il soggetto che ne soffre, tuttavia, vive questa condizione con disagio e imbarazzo, perché la desquamazione è evidente sugli abiti, oltre che sui capelli, e non è semplice nasconderla [2].
Perché ho la forfora?
Come accade con diverse malattie della pelle, la causa della forfora non è soltanto una. Si tratta piuttosto di una combinazione di fattori scatenanti. Partiamo dalla pelle: la forfora può comparire sia quando il cuoio capelluto è grasso sia quando è secco o irritato. Oltre al clima, incidono sulla gravità dei sintomi anche lo stress e i prodotti utilizzati per lavare i capelli [1].
Un altro importante indiziato nella formazione delle squame e del prurito è la Malassezia Furfur, un fungo che si nutre delle sostanze grasse (sebo) presenti in importanti quantità sul cuoio capelluto. Il fungo vive normalmente sulla cute, ma in certi casi la sua presenza può diventare eccessiva e aggressiva. I fattori di rischio di questa proliferazione coinvolgono anche la sfera emotiva (stress); il sistema immunitario; la condizione della cute, quando si altera l’equilibrio dei microrganismi come i batteri.
Quando la Malassezia aumenta, rilascia molecole che irritano la pelle e si aggregano formando le scaglie biancastre. Puntualizziamo che forfora non vuol dire scarsa igiene; anzi, l’utilizzo eccessivo e troppo frequente di prodotti cosmetici non è consigliato [2].
Avere la forfora può portare alla perdita di capelli?
No. La caduta di capelli non è legata alla presenza di forfora. Occorre però fare attenzione a non insistere con trattamenti aggressivi o non grattare troppo il cuoio capelluto: così potrebbe indebolirsi la struttura del capello.
Dottore, allora come posso eliminare la forfora?
Premettendo che l’eliminazione della forfora è raramente definitiva, poiché la tendenza alle recidive è parte del problema, il trattamento più efficace è una combinazione di shampoo specifico e prodotti antinfiammatori per il cuoio capelluto. L’obiettivo è migliorare l’equilibrio dell’ambiente del capello e ridurre o far scomparire i sintomi [1]. I prodotti consigliati sono diversi, caratterizzati dalla formulazione (detergente, spray, lozione) e dal farmaco che contengono.
Fra i trattamenti che non richiedono prescrizione medica, i più diffusi contengono lo zinco piritione. Si tratta dell’ingrediente attivo presente nella maggior parte degli shampoo antiforfora e agisce contro i funghi e i microbi [3]. Uno studio recente ha tuttavia dimostrato che lo zinco piritione agisce sulla superficie della pelle, mentre fatica a penetrare tra i follicoli piliferi, dove risiede il sebo [4].
Più efficace è il ketoconazolo, un principio attivo specifico contro i funghi e in grado di agire come antinfiammatorio. Ha dimostrato di funzionare bene nel ridurre i sintomi della forfora e, in alcuni casi, può portare alla remissione completa. In alcuni prodotti sono associati anche lo zinco o altri componenti come l’acido salicilico (che, esfoliando, aiuta a eliminare le squame) ed il solfuro di selenio (seboregolatore) [5].
Dovrei consultare il medico prima di scegliere uno shampoo antiforfora?
Per controllare i sintomi e provare a ridurre la formazione della forfora nel tempo, la maggior parte dei prodotti in vendita è “da banco”, quindi non necessita prescrizione. Quando notiamo che il disturbo è particolarmente ostinato, se il prurito aumenta, è raccomandabile consultarsi con il medico di medicina generale o con il dermatologo per passare a un trattamento specifico e per approfondire le cause che possono aver causato la riacutizzazione [2].
Dottore, la forfora e la dermatite seborroica sono la stessa cosa?
Per essere precisi, la forfora è una forma lieve/presentazione clinica specifica di dermatite seborroica, che in tal caso è localizzata solo al cuoio capelluto.
(Fonte: dottoremaeveroche.it)