La testata digitale dell'OMCeO Messina
 
Prevenzione dell’osteoporosi in menopausa

Prevenzione dell’osteoporosi in menopausa

Views: 211

di Luisa Barbaro

L’Osteoporosi è una condizione patologica caratterizzata da un deterioramento dell’architettura scheletrica con progressiva rarefazione delle ossa e quindi riduzione della massa dell’osso, che di conseguenza , diventa più fragile ed esposto ad un maggiore rischio di fratture (tipica la frattura del femore)

La perdita di massa ossea può comunque avvenire nel corso della vita di un individuo ma, senz’ombra di dubbio, la comparsa della menopausa accelera questa degenerazione ( perdita del 15% di calcio osseo ogni 10 anni)

In età senile , in alcuni casi , anche un semplice colpo di tosse, potrebbe causare una rottura ossea.

Le ossa sono metabolicamente attive e soggette ad un continuo processo di rimodellamento. Ogni giorno circa, il 10% della massa ossea complessivamente viene rinnovata tramite meccanismi di riassorbimento e neoformazione, processo che viene governato da due tipi di cellule specializzate. Gli osteoclasti , deputati alla distruzione ed al riassorbimento osseo e gli Osteoblasti, incaricati invece ,della costruzione dell’osso con la deposizione di diversi strati di una matrice pre-ossea, l’osteoide , che viene subito mineralizzato. In tutti questi processi , fondamentale è il ruolo della Vit “D” , implicata nell’assorbimento di Calcio e Fosforo e dell’ormone calcitonina, secreto dalle cellule parafollicolari della tiroide che stimola il deposito di calcio con un’azione di promozione nei confronti della mineralizzazione ossea.

Importante ‘ è anche il ruolo dell’ormone paratiroideo, secreto dalle ghiandole paratiroidi, che favorisce il rilascio di calcio dalle ossa, favorendo l’attività degli osteoclasti, azione contrastata dalla calcitonina.

A monte di questi processi, vi è l’azione degli ormoni estrogeni che promuovono Il riassorbimento tubulare del calcio a livello renale, favoriscono la conversione della Vit. “D” ed il conseguente assorbimento intestinale del calcio, aumentano la sintesi della calcitonina che contrasta gli effetti dell’ormone paratiroideo ed inoltre stimolano indirettamente la formazione dell’osso su cui svolgono anche un’azione trofica diretta. Infatti una loro carenza in menopausa, si traduce in un aumento dell’attività degli osteoclasti e del riassorbimento osseo.

EPIDEMIOLOGIA

L’osteoporosi postmenopausale è un problema di salute pubblica in tutto il mondo, colpisce circa 75 milioni di persone in Europa, USA e Giappone e sono state stimate 9 milioni di fratture da osteoporosi di cui, 1,6 milioni fratture del femore , 1,7 milioni fratture del polso e 1,4 milioni fatture vertebrali. Si stima che il 51% di queste fratture , si sia verificato in Europa ed America e la maggior parte delle restanti in Australia, Nuova Zelanda e sud-est Asiatico. In pratica, sopra i 50 anni, una donna su tre ed un uomo su cinque , dopo i 65 anni, hanno una frattura ossea da osteoporosi.

In Italia, a causa dell’osteoporosi, ogni anno si stimano:

100/110 mila fratture del polso

60/70 mila fratture del femore

160/180 mila fratture in totale ( vertebre ed ossa lunghe)

le cui spese ospedaliere si stimano in circa 3,5 miliardi di Euro l’anno.

Per cui è importante conoscere le cause ed i fattori di rischio per poter intervenire in maniera mirata con nuove opportunità terapeutiche e con un giusto counselling su stili di vita ed attuare così una buona prevenzione dell’osteoporosi.