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Federfarma comunica che il Ministero della salute ha trasmesso il Rapporto ISS Covid-19 n. 4/2021, realizzato dal Gruppo di lavoro ISS Prevenzione e Controllo delle Infezioni contenente “Indicazioni ad interim sulle misure di prevenzione e controllo delle infezioni da SARS-CoV-2 in tema di varianti e vaccinazione anti-Covid-19” (allegato n. 1).
Il documento fornisce una serie di utili indicazioni per quanto riguarda l’applicazione di misure di prevenzione e controllo non farmacologiche e farmacologiche in relazione alla diffusione di varianti che possono aumentare la capacità diffusiva del virus, renderlo potenzialmente resistente ai trattamenti terapeutici ovvero ai vaccini.
Fermo restando che la lettura del documento costituisce un utile momento di approfondimento per i farmacisti, a seguire si evidenziano i passaggi di maggiore interesse relativamente all’attività delle farmacie.
Per quanto riguarda le misure di prevenzione e controllo non farmacologiche, il documento:
- sottolinea che la circolazione delle varianti non richiede modifiche alle misure di prevenzione e protezione (distanziamento fisico, mascherine, igiene delle mani) che vanno rispettate rigorosamente;
- raccomanda l’utilizzo di tampone molecolare classico con sistema di diagnosi in real-time PCR in grado di rilevare più geni del virus e non solo il gene spike (S), in grado di indentificare anche la variante inglese (VOC 202012/01).
Per quanto riguarda le misure di prevenzione e controllo farmacologiche, il documento affronta in modo particolare il tema della vaccinazione, riepilogando innanzitutto le caratteristiche e i dati sull’efficacia al momento disponibili per i vaccini Pfizer/BioNTech, Moderna e Astra Zeneca.
Il Rapporto sottolinea, in particolare, che:
Ø tutti i lavoratori vaccinati, inclusi gli operatori sanitari, devono mantenere rigorosamente l’uso dei DPI e dei dispositivi medici, l’igiene delle mani, il distanziamento fisico e le altre precauzioni sui luoghi di lavoro, in quanto non vi sono prove sufficienti dell’effetto della vaccinazione sull’infezione asintomatica e quindi sulla possibilità di trasmissione del virus da parte di soggetti vaccinati. Lo stesso vale per le persone vaccinate al di fuori dei luoghi di lavoro;
Ø in caso di contatto stretto con un caso positivo da parte di una persona vaccinata, vanno adottate le misure attualmente previste per i contatti stretti, ferma restando la deroga alla quarantena per il personale sanitario (e quindi per i farmacisti) fino a eventuale positività al test ovvero alla comparsa di sintomatologia compatibile con Covid-19;
Ø le persone identificate come contati stretti di Covid-19 dovrebbero terminare la quarantena prima di sottoporsi a vaccinazione;
Ø la vaccinazione anti-Covid-19 può essere effettuata indipendentemente da una pregressa infezione sintomatica o asintomatica da SARS-CoV-2 e non richiede l’esecuzione di test diagnostici per accertare una pregressa infezione;
- è possibile considerare la somministrazione di un’unica dosa a soggetti con pregressa infezione purché questa sia avvenuta almeno 3 mesi prima della vaccinazione stessa (fanno eccezione i soggetti in condizioni di immunodeficienza, che vanno comunque vaccinati quanto prima con entrambe le dosi).
In allegato: 2021_163all1.pdf