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Riflessioni

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di Aldo Di Blasi 

La Giunta comunale di Giardini-Naxos, presieduta dal dr Giorgio Stracuzzi, in marzo u.s., accogliendo la proposta della locale Associazione culturale “Tradizione, Ambiente e Turismo”, di Peppino Russo, ha deliberato  di intitolare una via comunale all’imprenditore giardinese Pancrazio Muscolino, titolare di un supermercato, brutalmente ucciso il 12 settembre 2005 nel corso di una rapina notturna all’interno della sua villa a Chianchitta, da una banda di  undici nomadi slavi  fuggiti dal centro di accoglienza di Agrigento. Nove furono arrestati in varie città d’Italia, ma come è costume nel nostro Paese ipergarantista nei confronti dei delinquenti, sono stati subito rilasciati e  sono tornati  nei nativi Balcani , ove hanno continuato a delinquere, finché non sono stati arrestati in Serbia per altri reati . Ivi dovevano essere sottoposti a nuovo processo per l‘efferato delitto di Muscolino, in quanto in Italia erano stati condannati nel 2006 in contumacia all’ergastolo.  E’ stata chiesta, come sembra, dall’allora Sindaco Lo Turco, l’estradizione , ma a distanza di anni non si sa ancora nulla e probabilmente non si saprà mai nulla. Lo Stato italiano non si è mosso, non è stato fatto alcun intervento, nemmeno  per ottenere informazioni,  a quanto pare.  La memoria collettiva è corta, specie quando non ci sono interessi politici o economici o  di altro genere.  Muscolino non è Giulio Regeni (che comunque aspetta ancora giustizia, per le implicazioni internazionali che ne impediscono la risoluzione), non è Ilaria Salis  (il cui caso, amplificato dai “media”, 

ha destato sdegno e commozione per il “disumano trattamento”  in Ungheria, soprattutto in  una parte politica che finge di non conoscere che anche nei processi italiani vengono usate le manette e le catene).  Muscolino non suscita pulsioni ideologiche, non  smuove e non agita  le piazze,  la sua tragica vicenda non è utilizzabile per fini politici o elettoralistici.

La giustizia nei confronti della sua memoria sta a cuore solo ai suoi familiari  che soffriranno per sempre la sua immatura e ingiusta perdita , ma anche  ai suoi concittadini,  che a distanza di 19 anni non  hanno dimenticato le  doti del giovane imprenditore, di umanità e solidarietà, anche nei confronti di migranti bisognosi di lavoro.  Giardini Naxos ha quindi ritenuto giusto che Egli meritasse un particolare ricordo nell’ambito comunale .