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Non in tutte le case la cicogna fa il suo ingresso. Il sogno di avere un bebe’ per molte coppie non e’ un percorso cosi’ facile. Non sono solo le patologie a giocare contro, ma il fattore tempo, molto spesso, e’ il nemico numero uno. Spesso la mancanza di un lavoro certo e di un rapporto sentimentale stabile spinge le donne a ritardare questo momento. E se il bebe’ tarda ad arrivare che cosa bisogna fare? E in tempi di pandemia le procedure di fecondazione si possono fare in sicurezza o e’ meglio aspettare che il virus si spenga? A rispondere alle domande dell’agenzia di stampa Dire e’ Pasquale Totaro, Responsabile della Procreazione medicalmente assistita dell’Ospedale Santa Maria di Bari del gruppo GVM Care & Research.
- L’ospedale vanta una lunga esperienza nel trattamento dell’infertilita’ sia femminile che maschile. Dopo quanti tentativi e’ bene rivolgersi a degli specialisti e quali sono le prestazione che una coppia puo’ trovare rivolgendosi al vostro centro?
“Il prossimo anno ricorrono i 30 anni dalla nostra costituzione, di esperienza ne abbiamo fatta. Per l’infertilita’ valgono in generale le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanita’ ovvero dopo un anno di rapporti liberi se la gravidanza non arriva e’ bene rivolgersi agli specialisti. Ma direi che se una paziente ha superato i 35 anni d’eta’, anche dopo 6 mesi di rapporti, e’ bene che la coppia indaghi sul problema. Nel nostro centro siamo in grado di offrire una diagnosi a 360 gradi. Ci avvaliamo di una equipe multidisciplinare composta da andrologi, urologi, ginecologi e offriamo una valutazione per l’infertilita’ sia maschile che femminile completa ed effettuaiamo l’esame delle tube, la biopsia testicolare nei casi di azospermia, programmi di rapporti mirati e se necessario programmare, secondo le indicazioni, cicli di: IUI, Fivet ed Icsi. E naturalmente offriamo ai nostri pazienti il supporto psicologico necessario in questo tipo di percorsi”. - È noto, come evidenzia anche l’ultima ‘Relazione al Parlamento sulla Pma del 2019′, che l’eta’ media delle donne che ricorrono a queste tecniche si aggira intorno ai 35-39 anni. Un fenomeno legato anche all’incertezza lavorativa o alla mancanza di un rapporto sentimentale stabileà ma quanto e’ importante il fattore tempo anche per il successo di queste tecniche? Un appello alle donne…
“Oggi trovare il partner giusto e l’incertezza lavorativa sono elementi che indicano la mancanza di stabilita’. Questo e’ un fattore strategico e che incide inevitabilmente per questo si ritarda sempre di piu’ il momento per ricercare una gravidanza. Bisogna pero’ capire che la fertilita’ femminile diminuisce con il passare dell’eta’ cosi’ come le percentuali di successo. Tra i 40 e i 42 anni abbiamo un 10-15% di possibilita’ che decade drasticamente dopo il compimento dei 43 anni. Dunque la mia raccomandazione e’ fare i figli il prima possibile. Il tempo perfetto per cercare un bebe’ non si trova mai ma dico sempre fate un figlio e poi si trova il modo per far quadrare tutti gli altri fattori perche’ poi potrebbe essere molto difficile”.
(Fonte: «Agenzia DIRE»)