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di Salvo Rotondo
L’entità e la portata dei cambiamenti che si sono susseguiti a livello mondiale negli ultimi anni determinano inevitabilmente uno stato di incertezza che si ribalta sulla sanità, sulla società, sull’ambiente e, non ultimo, di riflesso sul sistema economico-finanziario. Tutti hanno come denominatore comune l’insostenibilità dei modelli di sviluppo su cui si fondano.
Alcune crisi quali la Pandemia da COVID19 e la Guerra in Ucraina hanno reso ancora più evidenti le fragilità dell’attuale sistema che in un circolo vizioso produce disuguaglianze interne ai vari sistemi e, cosa ancor più grave, sfruttamento e quindi peggioramento delle economie dei paesi più poveri facendo percepire in maniera forte l’impellenza di ristabilire una rimodulazione dell’equilibrio tra umanità e ambiente.
Il rispetto dell’ambiente è ormai chiaro che rappresenta un elemento fondamentale nel determinismo del benessere di una popolazione che è in grado di influenzare profondamente lo stato salute e di malattia individuale.
Porgere attenzione all’ambiente e a come l’uomo interagisce con il complesso sistema che lo ospita sul pianeta è un’opportunità da non perdere attraverso un nuovo approccio al rapporto uomo/natura.
Secondo l’OMS circa il 24% dei decessi negli adulti e il 28% nei bambini sotto i 5 anni derivano da fattori dell’ambiente che potrebbero essere modificati. Di questi oltre 7 milioni sono legati al solo inquinamento atmosferico (OMS-2021, “WHO Global Air Quality Guidelines”). Le fasce di popolazioni più a rischio sono rappresentate dai bambini sotto i 5 anni di età e dagli individui adulti con un’età compresa tra i 50 e i 75 anni con un progressivo incremento stimato dall’OMS di 250.000 morti aggiuntive ogni anno a partire dal 2030 (OMS-2014, “Quantitative risk assessment of the effects of climate change on selected causes of death, 2030s and 2050s”).
I cambiamenti climatici hanno come conseguenza l’aumento delle migrazioni dei più vulnerabili che potrebbero incrementarsi di oltre il 200% passando, secondo la Banca Mondiale, da circa 60 milioni del 2020 a 216 milioni entro il 2050 con un potenziale incremento di epidemie, di malnutrizione e dello sviluppo di importanti traumi fisici e mentali (OMS-2022, “Mental Health and Climate Change: Policy Brief”).
Ecco che le priorità in tema di clima, ambiente e salute non possono che essere rappresentate da tre parole: People, Planet e Prosperity per ottenere una visione complessiva che non tenga conto solo dei fattori economico-finanziari ma gestisca in maniera equilibrata e sostenibile lo sviluppo e la crescita.