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“In queste settimane, durissime ed emotivamente debilitanti, il mondo dell’informazione professionale sta garantendo trasparenza e obiettività al Paese. Anche la Sicilia è parte di questo contesto. E anche nell’Isola i media stanno svolgendo una funzione essenziale per la democrazia, per la civiltà, al servizio delle istituzioni in prima linea, della scienza e soprattutto dell’opinione pubblica”. E’ quanto si legge in una nota congiunta diffusa dai Comitati di redazione dei tre quotidiani siciliani: Giornale di Sicilia, Gazzetta del Sud e La Sicilia. “In questo scenario – prosegue la nota – i giornalisti continuano con sacrifici e – diciamolo pure – coraggio e senso del dovere, a garantire un’informazione corretta, faro indispensabile per dare all’opinione pubblica un servizio non contaminato dalle degenerazioni che serpeggiano nei social”. “Ma non si può dimenticare -. sottolineano i Cdr dei tre quotidiani siciliani – che questa tragedia del nostro tempo rischia di travolgere paradossalmente anche chi in questi giorni sta continuando a produrre, come i giornali, perché ritenuto parte dei servizi essenziali per il Paese. La stragrande maggioranza dei cittadini sta seguendo con scrupolo le regole sanitarie e si è chiusa in casa, le edicole che stanno sopravvivendo alla crisi con ammirevoli sacrifici, ma devono fare i conti con un flusso di clienti drasticamente ridotto. I fatturati pubblicitari, già deficitari, hanno subìto una nuova mazzata che mette a dura prova il sistema dei quotidiani”. Per questo i Comitati di redazione del tre quotidiani siciliani “si rivolgono ai governi regionale e nazionale chiedendo di prestare attenzione a questo mondo in prima linea nell’assicurare un servizio pubblico. Servono interventi urgenti, come un piano massiccio di pubblicità istituzionale che immediatamente potrebbe dare una boccata d’ossigeno al settore. Mai come in questa fase – conclude la nota – le istituzioni hanno l’esigenza e il dovere di veicolare un’informazione corretta e lucida, scevra da sbandate emotive e fibrillazioni che minano i fragili equilibri sociali. Non cogliere questa necessità rischia di aggiungere un incontrollabile effetto collaterale alla tragedia che racconti ogni giorno”